Scuola reintroduce le punizioni corporali

Un istituto di una piccola cittadina del Missouri, in America, ha reintrodotto le punizioni corporali a scuola, dopo che erano state abbandonate nel 2001. Sta succedendo a Cassville dove nel corso di questa settimana gli amministratori hanno informato, nel corso di una riunione con i genitori degli studenti, della nuova decisione, distribuendo anche un modulo di consenso da firmare, secondo quanto dichiarato da un genitore e riportato dal Sole 24 Ore.



La volontà che si cela dietro alla reintroduzione delle punizioni corporali nella scuola del Missouri sembra essere legata alla necessità di correggere i comportamenti dei ragazzi. Da un sondaggio svolto dall’istituto, infatti, è emerso come la maggiore preoccupazione dei genitori sia proprio legata alla disciplina scolastica, mentre il sovrintendente di Cassiville, Merlyn Johnson a Cnn, secondo quanto riporta Il Giornale, ha sottolineato come “le famiglie non vogliono la sospensione ma preferiscono un’altra opzione”. La nuova normativa dell’istituto, infatti, prevede tutta una serie di strategie atte a riportare la disciplina a scuola, tra le quali anche le punizioni corporali.



Punizioni corporali a scuola: in USA non sono illegali

La decisione di reintrodurre le punizioni corporali a scuola potrebbe far storcere parecchio il naso alla maggior parte degli italiani, ma in realtà bisogna sottolineare come in America non siano considerate illegali. Infatti, secondo un giudizio della Corte Suprema emesso nel 1977, le punizioni corporali sono considerate costituzionali e spetta ai singoli stati decidere come regolarle. A quanto riporta il Sole 24 Ore, attualmente sul territorio statunitense 19 stati (in maggioranza del sud) le consentono, anche se raramente vengono applicate dalle scuole.



La scelta dell’istituto di Cassville, secondo Richard Wexler, direttore della National Coalition for Child Protection Reform, sempre citato dal Sole 24 Ore, oltre ad essere “una pratica assolutamente terribile e non necessaria, muove in direzione opposta rispetto alla tendenza comune delle scuole che, negli altri stati, “stanno abbandonando del tutto il programma”. La scuola di Cassville nel suo documento tende anche a regolare le punizioni corporali, indicando che verranno applicate “solo quando tutti gli altri mezzi alternativi di disciplina avranno fallito”. È previsto anche che le punizioni evitino “possibili lesioni o danni fisici”, oltre a sottolineare come “non è consentito colpire uno studente sulla testa o sul viso”.