Pupetta Maresca, nel bene e nel male, ha segnato la storia del nostro Paese, ed in particole le vicende legate alla Camorra e alla Criminalità organizzata negli anni ottanta e novanta. Ribattezzata “Madame Camorra” dai francesi de Le Figaro, e interpretata da Manuela Arcuri in una fiction a lei dedicata, oggi Pupetta Maresca è una donna malata e ovviamente segnata dal tempo, ma una donna che ama ancora cantare e vivere e che se ha ucciso l’ha fatto per il senso di giustizia.



Intervistata da Libero ha raccontato le sue prime nozze con il boss Pasquale Simonetti, detto Pascalone, ucciso il 15 luglio del 1955, ottanta giorni dopo il loro matrimonio: «Ero già incinta? Sì. Ottanta giorni erano trascorsi tra le nostre nozze e l’assassinio di Pascalone. E ottanta esatti ne trascorsero tra la morte del mio amato marito e la mia vendetta, anzi giustizia, che si concretizzò con l’uccisione, a colpi di pistola, di colui che aveva ordinato di uccidere Pascalone. Non capivo niente. Ero una ragazza che voleva andare a ballare, che voleva essere felice. Sul corpo di Esposito (l’uomo che aveva ordinato l’uccisione del marito ndr) furono trovati altri colpi di pistola oltre a quelli che avevo sparato io. Chi furono quelli che gli spararono? Non è stato mai provato che fu proprio la mia pistola ad ucciderlo». E ancora: «Io avevo ucciso per amore, cioè per vendicare il mio uomo, e per non essere ammazzata, non soltanto io, ma anche il bambino che portavo in grembo. Cioè, avevo sparato per legittima difesa».



PUPETTA MARESCA, PARLA MADAME CAMORRA: “LA CONFERENZA CONTRO CUTOLO? C’ERA IN PALIO LA MIA VITA”

Si parla anche della nota conferenza stampa contro il super boss della camorra Raffaele Cutolo al circolo della stampa di Napoli, a seguito della quale la stessa Pupetta Maresca venne minacciata di morte più e più volte: «C’era in palio la mia vita. Se avessi taciuto, sarei morta nel silenzio e nell’indifferenza generale. Desidero però chiarire che, in quell’occasione, non dissi, rivolta a Cutolo: “Io ti ammazzo!”, ma dissi: “Se tocchi i mei fratellini io faccio la stessa cosa a te”. La mattina dopo, il telefono di casa mia prese a squillare. Alzavo la cornetta ed erano continue minacce di morte: “Devi morire!”, “Maledetta!”».



«Incominciai – ha proseguito Pupetta Maresca – a rispondere per le rime: “Io alle nove, ogni mattina, vado ad aprire il mio negozio di abbigliamento. Ti aspetto là. O muoio io, o muori tu”. Non venne mai nessuno. E tuttavia trascorsi giorni di tensione, di paura, soprattutto pensando alla tutela dei miei due figli gemelli, allora dodicenni, che frequentavano le medie e ogni mattina dovevano recarsi a scuola». A Libero Pupetta Maresca ha parlato anche di Gomorra, criticando la serie tv record di Sky: «Gomorra è diseducativa per i bambini. Ho visto una puntata, ma di fronte a certe scene anch’ io ho spento la tv».