Pupo vola in Russia per partecipare a “Road to Yalta” in qualità di super ospite e in Italia scoppia la bufera, col rischio di arrivare al caso diplomatico. Il Festival, che è come il nostro Sanremo, tra l’altro era nato in Crimea, la regione ucraina occupata dalla Russia nel 2014, che per ovvie ragioni non può più ospitare tale kermesse. Sul sito si legge che tra i propositi del festival della canzone patriottica del Cremlino c’è quello di «rafforzare la vera immagine del soldato-liberatore sovietico». In altre parole, porta avanti la propaganda russa. Ebbene, sul sito c’è pure il ritratto di Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, annunciato come ospite speciale della serata finale di “Road to Yalta”, prevista il 2 maggio. Oltre a cantare, sarà pure in giuria. Quindi, ascolterà i cantanti che si esibiranno sul palco dell’arena realizzata nel Palazzo di Stato del Cremlino.



Un posto sicuramente più sicuro della Crimea, diventata una base da cui partono molti degli attacchi della Russia all’Ucraina e che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dice di voler riconquistare nella prossima controffensiva. Denis Maydanov, vicepresidente del comitato cultura della Duma, ha precisato che gli artisti che si esibiranno a Mosca, e che Pupo dovrà giudicare, condividono alcuni ideali, oltre che delle convinzioni, come quella di essere «stanchi della perfidia degli Stati Uniti». Inoltre, la guerra sarà pure al centro delle canzoni del Sanremo russo, che infatti è concepito come megafono delle posizioni del Cremlino.



PUPO GIÀ NELLA BLACKLIST DELL’UCRAINA

«I concorrenti condividono i nostri valori. Dobbiamo nutrire di ideologia la guerra patriottica», tiene a precisare Denis Maydanov. I concetti che caratterizzano il Sanremo russo a cui prenderà parte Pupo da ospite e giurato, dunque, sono espliciti. Sono anche noti all’artista, visto che aveva partecipato allo stesso evento nel 2021, quando però non era scoppiata ancora la guerra in Ucraina. In quell’occasione aveva cantato col conduttore “Bella ciao“, canzone che dovrebbe aprire anche questa edizione della kermesse e che ha già cantanti per lo spot promozionale. Peraltro, dopo quella partecipazione, Pupo nel gennaio 2022 finì nella famosa blacklist dell’Ucraina, la lista nera che contiene tutti i nomi considerati “indesiderati”. Pupo replicò spiegando di non volersi fermare e di voler continuare a portare la sua musica in giro per il mondo, anche in Russia. Evidentemente è ancora questa la sua filosofia.



IL VIDEO PROMOZIONALE DI PUPO

La partecipazione di Pupo è stata messa in grande evidenza su Instagram, dove viene presentato come il «leggendario italiano, il cantante che ha conquistato i cuori russi molto tempo fa è stato membro della giuria nel 2021 ed è stato addirittura protagonista sul nostro palco con una canzone». Nel video Pupo appare col collega italiano Thomas Grazioso, il cantante russo Ernest Matskiavichius e le musiciste della Otta-Orchestra per cantare “Bella ciao” sul palco della manifestazione di due anni fa. Per gli organizzatori di “Road to Yalta” non è solo canzone simbolo per i partigiani italiani, ma è diventata «l’inno informale del festival». Il filmato mostra Pupo che salta su un’auto lussuosa, imposta il navigatore dall’Italia alla Crimea, per poi mettersi a cantare la canzone partigiana, mentre continuano i bombardamenti russi sull’Ucraina. Il Tg5 e Rainews hanno provato a contattare Pupo per un commento sulla vicenda, che però non è arrivato, mentre nel frattempo montano le polemiche, anche online.