Pupo, riflessioni amare sul caso di Giulia Tramontano. Lettera a Dagospia: “Io stressato come Impagnatiello, ma non uccido nessuno”

In queste ore sta destando interesse la lettera scritta da Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, nella quale ha parlato della morte di Giulia Tramontano, la ragazza uccisa al settimo mese di gravidanza dal fidanzato. “Anche io, come Alessandro Impagnatiello, sono un po’ stressato dalla gestione di due rapporti sentimentali che durano da trentacinque anni, ma voglio tranquillizzare tutti e soprattutto le mie due donne, mia moglie Anna e la mia compagna Patricia, non ho intenzione di uccidere nessuno….“, la lettera inviata a Dagospia dal cantante toscano, che si è poi fatto serio per commentare la vicenda con alcune riflessioni personali.



Questa non è solo la tragedia che coinvolge due povere famiglie, ma è il dramma di una generazione di ragazzi che non sanno più sopportare niente. È il risultato del vuoto e dell’ipocrisia della società in cui viviamo. Un contesto folle ed assurdo in cui il vero e il falso si sono mischiati al punto da non poterli più distinguere”, le parole di Pupo.



Lo sdegno di Pupo: “In che mondo viviamo?”

Pupo non comprende fino in fondo nemmeno la reazione dell’opinione pubblica e invita a compiere alcune riflessioni anche in questo senso. “C’è chi sbraita e urla che bisogna urgentemente trovare una soluzione, affinché fatti del genere non accadano più. Ma in che mondo vivono questi? È come dire che non ci devono essere più le guerre e che le persone devono smettere di odiarsi e di ammazzarsi fra di loro! Che caz*o vuole dire?”.

Per Pupo non è di certo questo il modo per educare le nuove generazioni, perché la vita – scrive il cantautore – “è una sfida, una lotta cruenta, una guerra quotidiana e che nessuno ti regala mai niente ed è questo che dovremmo comunicare ai ragazzi. A questi ‘poveracci’ sempre più smarriti e disperati che, di fronte al primo problema, al primo ostacolo, si arrendono e perdono la testa”.