Pupo si è raccontato a Domenica In, rammentando anche i momenti difficili vissuti: “Io ho avuto un grandissimo successo”, ha ammesso. Nel ’79 la sua carriera prese il volo: “Diventai famoso, e quello fu il grande problema perché non ero preparato”, ha svelato. A suo dire il rischio è stato molto alto. “Inizio a cadere per la passione pericolosa del gioco d’azzardo perché in famiglia lo avevamo nel Dna, il mio babbo era un grande giocatore”, ha raccontato. Quindi il ricordo dei momenti difficili alla fine degli anni Ottanta con un crollo verticale della sua carriera musicale. “Il telefono non squilla più fino a quando nell’’89 mi chiamò Gianni Boncompagni per Domenica In”.



Tornasse indietro, ha ammesso, rifarebbe tutti gli errori fatti perché “ho avuto la fortuna di cadere dall’altro e ritrovarmi nei problemi che mai avrei pensato di poter risolvere”. Oggi è tornato ad essere un uomo agiato e con grandi possibilità professionali: “Sono l’esempio che si può tornare dall’inferno”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



Pupo a Domenica In

Enzo Ghinazzi in arte Pupo è stato ospite della puntata dell’11 aprile di Domenica In. Oggi la sua intervista viene riproposta all’interno de Il meglio di…, il contenitore della domenica pomeriggio di Rai1 che racchiude al suo interno diversi spezzoni del programma andati in onda nel corso dell’ultima stagione televisiva. Durante l’intervista, per quasi quaranta minuti, Pupo ha parlato della sua carriera e della sua vita privata, ripercorrendo con Mara alcuni ‘momenti salienti’ dall’incontro con Boncompagni al dramma della dipendenza dal gioco d’azzardo. Spazio anche al rapporto con sua madre Irene, affetta da demenza senile: oggi la donna vive in una casa di cura, ma Pupo non ha mai smesso di frequentarla. Il cantautore era molto legato anche a suo padre, un uomo da lui descritto come ‘simpaticissimo’.



Pupo presenta il nuovo singolo dedicato alla madre

“Sono molto affascinata dalla tua vita perché nulla ti è stato regalato e hai saputo sempre ricominciare”, gli ha detto Mara Venier nell’accoglierlo in studio. I momenti difficili non sono mancati, ma Pupo, tutto sommato, ha saputo destreggiarsi bene. Soprattutto perché è guarito da una grave dipendenza, la ludopatia: “Se il finale è questo, io rifarei tutto quello che ho fatto perchè mi sono trovato in problemi difficili anche economici, ma adesso siamo qua e questo finale è ricco di esperienza e con un lieto fine. Sono tornato ad essere un uomo agiato e con grandi possibilità professionali”. Prima dei saluti, Pupo canta una canzone scritta a inizio anno in cui racconta il suo stato d’animo di questo periodo. Il brano s’intitola I colori della tua mente e si ispira molto alla vicenda della madre, che gli crea dolore e sofferenza, nonostante lui riesca a leggerla in una chiave di speranza. La performance è accompagnata dalle foto di famiglia che scorrono sullo schermo alle sue spalle. Alla fine, lui e Mara Venier si congedano tra le lacrime.

Pupo: “Così scoprii che Valentina era mia figlia”

Parlando sempre della sua vita privata, non molto tempo fa, Pupo ha dichiarato di aver scoperto la sua paternità in maniera del tutto singolare. Il cantautore, infatti, aveva intrattenuto una relazione con una sua fan intorno agli anni Ottanta, ma non sapeva che proprio quest’ultima fosse madre della sua seconda figlia (aveva già avuto Ilaria nel 1975). La donna si chiamava Mary: “Veniva ai miei concerti, mi aveva detto che aveva avuto una figlia. Ma non mi disse che era mia figlia, non mi voleva coinvolgere. Dopo cinque anni, mi ha detto la verità”. E così lui è stato costretto a rivelare il tradimento: “A mia moglie l’ho detto dopo un po’ di tempo, ora (Valentina) la ama come sua figlia”.