«Putin è un assassino» diceva ieri Joe Biden nella divenuta virale intervista alla ABC, ma altrettanto “storica” diventa la risposta del diretto interessato Presidente della Russia, che ha atteso 1 giorno intero in un clima da rinnovata “guerra fredda” mediatica: «da bambini si diceva “chi lo dice sa di esserlo». Il primo vero scontro diplomatico internazionale arriva dunque a 2 mesi dall’elezione a nuovo Presidente degli Stati Uniti, con una intervista dove la (presunta) “gaffe” salta all’occhio in maniera innegabile: «Putin è un killer, un assassino? Per me sì […] pagherà un prezzo per ciò che ha fatto», ha spiegato il leader Dem parlando con George Stephanopoulos di ABC, «gli ho anche detto che non credo lui abbia un’anima. Mi ha risposto: “Ci capiamo l’uno con l’altro”».



La replica non si è fatta attendere più di 23 ore e dal Cremlino, dopo la mossa diplomatica di richiamare l’ambasciatore russo da Washington («per analizzare i rapporti con gli Stati Uniti», fa sapere un comunicato del portavoce di Putin Dmitri Peskov), è proprio Vladimir Putin a parlare: «Per quanto riguarda la dichiarazione del mio collega americano, come ha detto lui stesso ci conosciamo personalmente. Cosa gli risponderei? Gli direi: sii sano! Gli auguro buona salute», riporta l’agenzia russa Interfax, con Putin che specifica di non essere né ironico né sarcastico, ma «sincero».



LA POSSIBILE (MA NON CERTA) GUERRA FREDDA

Secondo Putin comunque «la Russia coopererà con gli Stati Uniti, ma alle sue condizioni», ribadisce in risposta alle accuse molto dure dalla Casa Bianca, «So che gli Stati Uniti, la leadership statunitense, è generalmente incline ad avere certe relazioni con noi, ma sulle questioni che interessano gli stessi Stati Uniti e alle loro condizioni. Pensano che siamo uguali a loro ma siamo diversi. Abbiamo un codice genetico, culturale e morale diverso. Ma sappiamo come difendere i nostri interessi. E lavoreremo con loro, ma nei campi che ci interessano e alle condizioni che riteniamo vantaggiose per noi stessi. E loro dovranno tenerne conto». Secondo Peskov neanche durante la Guerra Fredda si è arrivati ad un livello di dichiarazioni così dure tra Washington e Mosca, «Queste dichiarazioni da parte del presidente degli Stati Uniti sono molto negative. E’ chiaro che non vuole rimettere in sesto i rapporti con il nostro Paese e procederemo da questo», attacca ancora il portavoce del Cremlino.



Fanno il paio anche le dichiarazioni della portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova «Perché dobbiamo sempre tradurre le loro strane e incomprensibili sciocchezze politiche in un discorso normale?. Forse i loro giornalisti, o i nostri giornalisti, cercheranno di convincere i rappresentanti dell’amministrazione statunitense a spiegare cosa significa tutto questo». L’Europa nel frattempo sta alla porta e non prende posizione netta sullo scontro a distanza tra Russia e Stati Uniti: a parlare è solo il Ministro degli Esteri del Governo Merkel, Heiko Maas, che elogia il linguaggio molto chiaro di Biden sulle azioni di Putin in Siria e sul tentativo di influenzare i Paesi terzi, ma di contro «non voglio commentare o valutare il termine assassino usato per Vladimir Putin».