Nel giorno che lo stesso presidente russo ha definito “il più sacro” per la Russia, Vladimir Putin è tornato a mostrare i suoi muscoli all’Occidente con la tradizionale Parata della Vittoria sulla Piazza Rossa di Mosca per commemorare la vittoria dell’allora URSS contro le truppe naziste dei tedeschi nella seconda guerra mondiale, cogliendo anche l’occasione per parlare di quella che ancora definisce ‘missione speciale’ in corso in Ucraina da più di due anni. Una parata che vuole essere una prova di forza, ma che è stata una sorta di prova della crisi che la Russia di Putin si trova a vivere anche (e soprattutto) a causa di quel conflitto che da noi sempre ingiustificabile, ingiusto e del tutto inutile.
Ad aprire le danze delle celebrazioni tradizione vuole che sia il discorso del presidente, tenuto dal grande palco della Piazza Rossa e che si è aperto subito con una riflessione sull’Occidente che “cerca di cancellare la verità sulla guerra” per portare avanti la sua “politica coloniale di menzogne e ipocrisia” che infiamma e alimenta, accusa ancora Putin, “i nuovi conflitti regionali e le ostilità internazionali e interreligiose”.
Vladimir Putin: “Il destino della Russia dipende da ognuno di noi”
A fronte di questo occidente che vorrebbe “dimenticare le lezioni della Seconda guerra mondiale”, Putin si è detto disposto a fare “il possibile per non permettere un confronto globale“, pur sottolineando che “non consentiremo a nessuno di minacciarci. Respingiamo la pretesa all’esclusività di qualunque Governo o di qualunque alleanza” e condannando questa “ambizione squilibrata” si dice anche pronto a “entrare in azione con le nostre forze strategiche“: un chiaro, ma al contempo velato, riferimento all’arsenale atomico che Putin sventola davanti all’occidente dal febbraio del 2022.
Nella giornata della Parata della Vittoria, poi, ha voluto anche – ovviamente – commemorare “il coraggio di tutti i combattenti della coalizione anti-hitleriana [e] il coraggio del popolo cinese impegnato a difendere la propria indipendenza contro l’aggressione del Giappone” in quella che definisce “una lotta comune”. Passando alla situazione interna e al fronte ucraino – onorando i “partecipanti all’Operazione militare speciale che sono i nostri eroi“, Putin non ha mentito al suo popolo, ricordando che la Russia “sta attraversando un momento cruciale e complesso” con il suo stesso destino che “dipende da ciascuno di noi”.