Anche Vladimir Putin è intervenuto sulla guerra tra Israele e Hamas. Per il presidente russo la colpa dell’escalation del conflitto israelo-palestinese è da ascrivere agli Stati Uniti: secondo il leader del Cremlino, Washington avrebbe esercitato pressioni su entrambe le parti coinvolte. Ma non è tutto. Per il numero uno di Mosca, gli States non avrebbero mai tenuto in considerazione gli interessi fondamentali dei palestinesi, a partire dall’attuazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu sulla creazione di uno Stato palestinese sovrano e indipendente. Nel corso della sua analisi, Putin ha sottolineato che Washington “ha cercato di monopolizzare gli accordi, senza preoccuparsi di trovare compromessi accettabili a entrambe le parti”.
L’analisi di Putin
La Russia ha respinto le accuse dell’Ucraina, con il presidente Zelensky, per cui dietro Hamas ci sarebbe proprio il Cremlino. Putin ha ricevuto quest’oggi il primo ministro iracheno, Mohammed al-Sudani. Mentre l’ambasciatore dell’Autorità palestinese in Russia ha detto che è in preparazione una visita del presidente Mahmoud Abbas (Abu Mazen) a Mosca. Come evidenziato dall’Ansa, il Cremlino ha intenzione di mantenere i suoi “legami storici” con i palestinesi ma anche le sue buone relazioni con Israele, visto anche che molti suoi cittadini vivono nello Stato ebraico. In base alle ultime informazioni a disposizione, risulterebbero quattro cittadini russi con cittadinanza israeliana tra le vittime negli attacchi di Hamas di sabato, mentre altri sei risultato dispersi. Tornando a Putin, è in programma un vertice telefonico con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.