La guerra tra Russia e Ucraina prosegue senza sosta e i negoziati di pace sono in stallo. Mosca non ha intenzione di interrompere le ostilità e Vladimir Putin torna a puntare il dito contro l’Unione Europea. Nel corso del dialogo con Charles Michel, il leader del Cremlino ha accusato le leadership della maggior parte degli Stati membri Ue di “incoraggiare una sfacciata russofobia”.
Non è la prima volta che Vladimir Putin denuncia una “russofobia”, sottolineando che in questa occasione si manifesta “in particolare nei campi culturale, umanitario e sportivo”. Il riferimento è senza ombra di dubbio è all’estromissione della Russia dai principali eventi sportivi – pensiamo al Mondiale di calcio – e artistici, come ad esempio l’Eurovision Song Contest in programma tra pochi giorni proprio in Italia.
PUTIN STRONCA L’UNIONE EUROPEA
Ma non è tutto. Come riferito in una nota stampa dal Cremlino, Putin nel corso della conversazione telefonica con Michel ha definito “irresponsabili” le dichiarazioni dei rappresentanti dell’Unione europea sulla “necessità di risolvere la situazione in Ucraina con mezzi militari”. Il numero uno di Mosca ha inoltre ribadito che Bruxelles sta ignorando i crimini di guerra delle forze di sicurezza di Kiev: “È stato notato che Bruxelles potrebbe influenzare le autorità di Kiev per costringerle a fermare i massicci bombardamenti degli insediamenti nel Donbass e altre gravi violazioni del diritto internazionale umanitario”.
Vladimir Putin si è inoltre soffermato sull’assedio dell’acciaieria Azovstal di Mariupol, accusando il regime di Kiev di non consentire ai militari ucraini di sfruttare l’opportunità di resa offerta dalla Russia: “È stato osservato che dopo la liberazione di Mariupol, per motivi umanitari, è stato dato l’ordine di annullare l’assalto alla zona industriale dello stabilimento Azovstal”. Il presidente russo ha rimarcato che coloro che deporranno le armi “avranno salva la vita e verrà fornito loro un trattamento dignitoso in conformità con il diritto internazionale”.