IL PATTO “D’ORIENTE” FRA PUTIN E XI JINPING: COME È ANDATO IL VERTICE CINA-RUSSIA
Patto per un partnenariato strategico globale: forse ciò che emerge dall’incontro del Presidente russo Vladimir Putin in Cina dal Presidente Xi Jinping sarebbe più facile definirlo “Patto d’Oriente”, più che altro per segnalare la profonda sfida a distanza lanciata (non da oggi) contro l’Occidente e la NATO. Lungi da noi consigliare nuovi Ermini geopolitici ma è sempre più un fatto che la guerra in Ucraina e il conseguente scontro con Usa-Ue-Uk abbia spinto Mosca sempre più nelle “braccia” di Pechino, invocata da tutti come attore centrale per una pacificazione della guerra ma finora rimasta “immobile” almeno a livello pubblico.
Giunto in Piazza Tienanmen per la cerimonia di benvenuto, Putin con l’alleato cinese è stato ricevuto con tutti gli onori possibili: «Continueremo a consolidare la nostra amicizia e a sostenere la giustizia nel mondo», fanno sapere entrambe le diplomazie dopo l’incontro rimasto segreto per la maggior parte del tempo, con soli pochi “spifferi” giunti dai media di stato CCTV e Tass. Rapporti economici, accordi commerciali, discussioni sul futuro della duplice moneta Yan e Rublo, e poi ancora guerra in Ucraina e futuro delle relazioni con l’Occidente: di questo e molto altro hanno discusso Putin e Xi Jinping dopo la cerimonia nella piazza simbolo del potere comunista cinese.
GUERRA IN UCRAINA E “NUOVO ORDINE MONDIALE”: COSA SI SONO DETTI PUTIN E XI JINPING A PECHINO
Aprendo il bilaterale numero 43 tra Russia e Cina, il Presidente cinese Xi Jinping ha spiegato come lo sviluppo delle due super-potenze non è solo un interesse fondamentale per Pechino e Mosca, ma «favorisce anche la pace, la stabilità e la prosperità della regione e del mondo in generale». Secondo il leader di Pechino, nonostante alcuni alti e bassi, «le nostre relazioni si sono rafforzate e hanno superato la prova del mutevole panorama internazionale». La sfida lanciata all’Occidente sta tutto nelle parole usate da Xi dopo l’incontro con il sodale Vladimir Putin: «Diamo il buon esempio alle altre potenze in termini di rispetto e apertura. Lo sviluppo dei nostri legami favorisce la pace, la stabilita’ e la prosperità nella regione e nel mondo».
Celebrando i 75 anni di rapporti diplomatici tra Cina e Russia, i due leader mondiali puntano ad una stabile alleanza che somiglia molto ad un “ordine mondiale globale” con asse però spostato tutto ad Oriente: Putin e Xi hanno infatti firmato una dichiarazione congiunta sull’approfondimento «del partenariato strategico globale di coordinamento Cina-Russia per una nuova era». Una nuova era che si proietta in aperta opposizione alla NATO e all’Occidente, pur rimanendo la Cina ancora un partner di scambio e discussione come dimostrano le recenti visite del Segretario di Stato Usa Blinken da Xi Jinping. Come ha spiegato ancora il leader russo all’omologo cinese, le reazioni bilaterali dei due Paesi «non sono dirette contro nessuno» e mostrano anzi «una stabilizzazione per il mondo». Putin si è detto infine grato all’alleato cinese per le iniziative che stanno proponendo «per mettere fine al conflitto in Ucraina»: Xi resta comunque cauto con le dichiarazioni sull’Ucraina – come ha dimostrato nel suo recente viaggio a Parigi da Macron e Von der Leyen – dati i suoi forti rapporti economici ancora attivi con Europa e Stati Uniti, ma al contempo rinsalda il partnenariato con la Russia in vista di una «nuova grande era». La nuova “guerra fredda” sempre dunque sempre più complessa, con due maxi-blocchi Occidente-Oriente sempre più definiti e netti, collegati da una globalizzazione che inizia a mostrare inquietanti segni di cedimento.