Mauro Corona è intervenuto come di consueto a “Cartabianca” in qualità di ospite in occasione della puntata andata in onda martedì 8 marzo 2022 su Rai Tre. Ai microfoni di Bianca Berlinguer, lo scrittore e alpinista ha commentato la guerra in Ucraina avviata dalla Russia lo scorso 24 febbraio: “L’uomo ha ancora qualcosa di umano o lo dobbiamo declassare? Purtroppo siamo pieni di odio e rabbia”, ha ammesso senza troppa retorica, confessando come la situazione, seppur vista a distanza (per ora) di sicurezza, dall’Italia, rimanga inquietante.



“Non posso prevedere se il conflitto si estenderà – ha aggiunto –. Io aspetto quello che succederà: mi preoccupa l’aumento ormai cosmico dei prezzi di tutto, dalla benzina agli alimentari. Ma non mi preoccupo per i plurimiliardari, quanto piuttosto per la povera gente che ha 800 euro di pensione. Questo è il Dopoguerra, quello della povera gente. Purtroppo penso che Putin non cederà presto, è un uomo malato che ha seri problemi di rapporti umani. Lo sta dimostrando”.



MAURO CORONA: “ABBIAMO FATTO PER ANNI LE CICALE, OGGI SIAMO SENZA GAS”

A giudizio di Mauro Corona, Vladimir Putin “magari può anche sentire la fine vicina e ha deciso di uccidere quanti più innocenti possibili, come fanno i dittatori. Mi fa rabbia che venga ucciso chi non combatte, i poveracci per strada. Se si ammazzassero tra di loro, invece, io sarei anche felice”.

Sull’emergenza relativa al gas e alle materie prime, Corona ha asserito: “Abbiamo fatto per anni le cicale e ora che ci troviamo nella necessità non sappiamo dove sbattere la testa. Sicuramente occorrerebbe che ogni nazione collaborasse con le altre, ma che avesse anche una sopravvivenza interna. Purtroppo nella vita si diventa saggi solo dopo. Questo parlare di preoccupazioni e di guerra, intanto, annienta soprattutto i deboli. Io li vedo, sono terrorizzati. Peraltro, per la prima volta stamattina ho visto una quindicina di militari a Erto con le auto dell’Esercito: mi sono chiesto che cosa ci facessero. Erano del reparto strategico: qualcosa si muove e non vorrei si muovesse troppo”.