Israele: “Putin ha promesso di non voler uccidere Zelensky”
L’ex Primo Ministro israeliano Naftali Bennett ha recentemente raccontato al Jerusalem Post dei suoi colloqui con in presidente russo Vladimir Putin per cercare, all’inizio del conflitto in Ucraina, di trovare una soluzione pacifica. Ha detto di aver mantenuto in contemporanea una posizione centrale tra Putin e Zelensky, tentando di raggiungere un accordo, i cui esiti però per ora non sembrano essersi ancora concretizzati.
Secondo quanto raccontato da Bennett nel corso della sua ultima visita a Mosca, in occasione dello Shabbat a inizio marzo 2022, a conflitto appena iniziato, avrebbe incontrato Putin, discutendo per ben 5 ore sulla guerra e sul presidente dell’Ucraina. Avrebbe ottenuto, in questa occasione, la promessa da parte del presidente russo di non essere intenzionato ad uccidere Zelensky. In quel momento, infatti, il presidente ucraino era nascosto in un bunker segretissimo proprio per paura di ritorsioni da parte di Putin, e grazie alla promessa estrapolata da Bennett sarebbe tornato a guidare la sua nazione dall’ufficio presidenziale. Tuttavia, l’ex primo ministro di Israele ha anche riferito che il presidente russo avrebbe escluso categoricamente di essere intenzionato ad incontrare Zelensky di persona perché secondo lui “è un nazista e un guerrafondaio“.
Il piano segreto di Israele per la pace in Ucraina
Insomma, grazie ai colloqui tra Putin e Bennett si sarebbe riusciti, forse, a scongiurare l’ipotesi dell’omicidio di Zelensky. Parlando di questo, inoltre, l’ex primo ministro israeliano ha spiegato che nel giro di poche ore dalla promessa ottenuta, il presidente ucraino è comparso per la prima volta in video, raccontando al mondo di non essere intimorito dalla minaccia della Russia.
Quella condotta da Israele e che ha portato Bennett in visita da Putin per ben due volte è stata una vera e propria missione di pace segreta. “Siamo andati in assoluta segretezza su un aereo decrepito da Israele”, ha raccontato Bennett, “siamo passati dal Kazakistan perché non potevamo sorvolare il Mar Nero”. Secondo il suo racconto, inoltre, “tutto è stato coordinato con gli Stati Uniti, la Germania e la Francia” mentre anche la Gran Bretagna era informata della missione segreta. Bennett, infatti, venne ritenuto l’uomo giusto per quella missione segreta da Putin, con il quale godeva di un ottimo rapporto, “merce rara” tra gli Occidentali nel momento dello scoppio della guerra in Ucraina. Sugli esiti della trattativa, però, 10 mesi dopo forse è difficile sostenere che siano stati positivi, ma non significa necessariamente che siano stati completamente inutili.