Andrei Sannikov, ex ministro degli Esteri della Bielorussia nonché sfidante di Alexander Lukashenko alle elezioni, è attualmente in esilio in Polonia e osserva con preoccupazione le mosse della Russia e, in particolare, la decisione di portare armi nucleari tattiche a Minsk. “Lo storico statunitense di origine sovietica Yuri Felshtinsk sostiene che il territorio bielorusso non sia così importante per Vladimir Putin perché deve usarlo per attaccare l’Ucraina, ma perché vuole conquistare la Polonia e gli Stati baltici. Personalmente, non credo che uno scenario del genere sia realistico, ma ciò dovrebbe farci riflettere”, ha avvertito.
È per questo che l’esponente politico ritiene che sia necessario agire subito. “L’Occidente deve intraprendere un’azione più dura contro la Russia e la Bielorussia. È ancora troppo passivo, come intimidito. Ad esempio, sono necessarie sanzioni più severe. Mi chiedo perché Aljaksandr Lukashenko non sia stato colpito”, ha sottolineato. Anche agli occhi comuni, il pericolo dovrebbe essere più evidente. “Questa guerra è diretta contro l’Occidente. È dal 2009 che Russia e Bielorussia la preparano, simulando attacchi alla NATO. Vladimir Putin, anche se oggi si occupa principalmente dell’Ucraina, odia l’Europa intera, vuole dividerla e indebolirla”.
“Putin in Bielorussia per attaccare Polonia e Paesi Baltici”. Sannikov e il futuro del Paese
Andrei Sannikov non teme soltanto per il futuro dell’Ucraina e degli altri Paesi d’Europa, bensì anche per il suo Paese, la Bielorussia. “Aljaksandr Lukashenko è malato. Zoppica e respira affannosamente, ha diversi problemi. Nonostante ciò si è recato di recente in visita da Vladimir Putin. È un burattino nelle mani di Mosca, soprattutto a livello economico. È probabile che muoia presto. Se la guerra in Ucraina infuria e la Bielorussia entra in un periodo di lotta per il potere, la Russia interviene e si prende il Paese, installando un Governo fantoccio”.
Per quel che concerne l’espansione del conflitto, invece, non ci sono molte certezze. “L’entrata diretta in guerra sarebbe fatale per la stessa Bielorussia e scuoterebbe il potere di Aljaksandr Lukashenko. Lo sa. La stragrande maggioranza della popolazione del paese si oppone alla guerra. Vladimir Putin è riuscito a fare il lavaggio del cervello al suo popolo in modo così massiccio da far credere che gli ucraini siano davvero i loro nemici. La popolazione bielorussa è diversa”, ha concluso.