Il senatore Christopher Coons, eletto nel 2010, quando ha ereditato politicamente uno dei due seggi del Delaware, ha parlato sulle colonne del “Corriere della Sera” a proposito della guerra in Ucraina e dei rapporti con l’Italia. A proposito del suo recente incontro con il presidente del Senato italiano, Maria Elisabetta Alberti Casellati, Coons ha riferito che “abbiamo convenuto su un principio di fondo: in questo momento è assolutamente cruciale che lo schieramento occidentale sia compatto. Ecco perché è necessario il confronto continuo tra gli alleati”.



Per aiutare gli ucraini, a giudizio del senatore, è fondamentale che tutti facciano qualcosa, che si mobilitino politicamente e partecipino come possono, per esempio “rafforzando ulteriormente il fianco Est dell’Alleanza Atlantica. L’Italia, peraltro, lo sta già facendo. Tutti noi dobbiamo mandare un messaggio chiaro a Putin: Stati Uniti ed Europa sono uniti più che mai e non si faranno dividere”. Il senatore Coons ha poi asserito che “Putin si fermerà solo se lo fermiamo noi. Sta mostrando ogni giorno quanto sia brutale: non possiamo consentirgli di continuare a massacrare i civili. Stiamo accumulando le prove terrificanti dei crimini di guerra commessi dalle forze armate russe. Abbiamo visto usare gli stupri, la mancanza di cibo, la fame come strumenti di guerra”.



SEN. COONS: “MOMENTO STORICO CRUCIALE, BISOGNA DIFENDERE LA LIBERTÀ IN UCRAINA”

Nel prosieguo dell’intervento sul “CorSera”, il senatore Coons ha asserito che il presidente Biden sta dimostrando, a suo avviso, grande capacità di leadership, in quanto “con un impegno costante e un approccio paziente è stato in grado di tenere insieme tutto l’Occidente, coinvolgendo anche Paesi che all’inizio erano rimasti ai margini. Tutti questi Stati, Italia compresa, hanno deciso insieme di imporre sanzioni economiche devastanti contro la Russia. È un momento storico cruciale. Il corso di questo secolo può dipendere da quanto difenderemo con decisione la libertà in Ucraina”.



La convinzione del senatore Coons è che il Congresso americano e gli Alleati si debbano interrogare sul percorso di questa guerra, domandandosi cosa farebbero se Putin decidesse di sconfinare in Moldavia o in Georgia o come reagirebbero qualora un missile russo dovesse colpire il territorio della NATO. “Ecco, dobbiamo prepararci per tutti i possibili scenari, restando uniti”.