Vladimir Putin è tornato a parlare delle motivazioni che portano avanti la guerra in Ucraina, puntando il dito contro “il gioco sporco e sanguinoso” dell’Occidente e, in particolare, degli Stati Uniti, che sono “ad un passo dallo sterminio di chi non gli piace”. Lo ha affermato, come riportato da Ansa, in un discorso pronunciato nel corso di una riunione a Mosca del Club di Valdaj. Il presidente della Russia ha addirittura paragonato la situazione attuale con quella del periodo del nazismo, quando “si bruciavano in piazza i libri”.



Le ambizioni dell’Occidente sarebbero secondo lui le medesime. “È accecato dalla sua superiorità, vuole limitare la crescita di altre società e imporre a tutti il proprio modello allo scopo di espandere il mercato per i suoi prodotti. Ma nessuno è mai stato o sarà in grado di distruggere la Russia”, ha proseguito. Il discorso è stato ricco di citazioni: da Pushkin a Dostoevsky, da Chaikovsky a Solgenitsin, per finire con il filosofo sovietico Zinovev.



Putin: “Occidente vuole sterminare Russia come nazisti”. Il discorso

Vladimir Putin, nel corso del suo discorso al club propagandistico di Valdaj, ha preannunciato sorti funeste per l’Occidente, accusato di volere sterminare la Russia come durante il nazismo. “Di fronte a noi c’è il decennio più pericoloso e imprevedibile dalla Seconda guerra mondiale. Questo perché si cerca di resistere ai movimenti tettonici dei cambiamenti geopolitici globali”, ha avvertito lo zar come riportato da Ansa.

In merito all’ombra di una guerra atomica, però, ha rasserenato gli animi: “Non abbiamo bisogno di usare un’arma nucleare in Ucraina, non avrebbe senso, né politicamente né militarmente”. Inoltre, ha escluso la possibilità che la centrale atomica di Zaporizhzhia possa essere fatta saltare in aria come temono le autorità di Kiev: “Ma siamo matti? A sorvegliare la centrale ci sono le nostre truppe e lì attorno non ci sono armi pesanti”, ha concluso.