Lo scrittore russo: “Putin è ormai finito”

Lo scrittore russo Mikhail Shishkin in una sua recente intervista con il quotidiano tedesco Die Welt ha riflettuto sul destino di Vladimir Putin dopo la guerra in Ucraina. Un guerra a cui, secondo lui il mondo ha tacitamente acconsentito e che nel corso dei prossimi mesi o anni potrebbe avere esiti imprevedibili, soprattutto se il presidente russo, che lui definisce zar o dittatore alternatamente, decidesse di usare l’atomica.



Una guerra, quella di Putin, che secondo lo scrittore ha trovato sempre più il consenso della popolazione russa. “Non c’è stata nessuna protesta” a febbraio del 2022, “e coloro che sono scesi in piazza sono ora in prigione, hanno perso il lavoro e la loro vita è rovinata”, mentre ad ottobre, dopo la mobilitazione, “la gente è corsa come pecore verso la morte“. “I russi credono di dover difendere la patria, ma in realtà difendono solo i loro carcerieri e il regime” di Putin, spiega. “Tutti i russi sono complici“, attacca Shishkin, perché “chi tiene la bocca chiusa sostiene” la guerra e il leader russo. Tuttavia, spiega ancora, soprattutto in Svizzera dove vive lui in questo momento, “i russi hanno capito che Putin è finito. Anche coloro che a febbraio erano in silenzio, ora sostengono l’Ucraina”.



Il destino di Putin e della guerra

Secondo lo scrittore Shishkin, insomma, Vladimir Putin e il suo regime sarebbero sempre più sulla via del tramonto, mentre per arrivare alla fine della guerra, secondo lui, “l’unico modo [è che] l’Occidente fornisca all’Ucraina armi adeguate” per rispondere agli attacchi del Cremlino. Perché questa, secondo lui, è una guerra mondiale, che va avanti dal 2014, anche se “i politici occidentali non lo ammettono. Il regime di Putin ha condotto per anni una guerra ‘ibrida’ contro il mondo, corrompendo i politici occidentali, rendendo l’Europa dipendente dal gas e dal petrolio russo”.



“Non ho alcun dubbio che Putin” userà l’atomica, sostiene ancora lo scrittore, e “la mia speranza è che il suo ultimo ordine non venga eseguito”. Non crede neppure che lo “zar” si dimetterà, “i dittatori non vanno in pensione” e ci sarebbero solo tre vie percorribili per lui “muore per cause naturali, qualcuno lo uccide, fugge nella Repubblica Centrafricana“. In quest’ultima, racconta lo scrittore, Putin “ha già preparato tutto. Ha salvato e comprato il regime, il Paese appartiene di fatto allo zar. Lì c’è una residenza, un bunker, molto denaro e tutto ciò di cui ha bisogno”. Infine, su cosa succederà in Russia dopo la guerra in Ucraina, lo scrittore parla chiaro: “L’Occidente farà dell’Ucraina un Paese prospero. In Russia ci saranno guerra civile e caos. L’Ucraina costruirà un muro, come tra Israele e Palestina”, mentre difficilmente ci sarà un processo contro Putin e i gerarchi.