Un piano segreto per il controllo delle materie prime e del petrolio. È quanto avrebbe in mente Vladimir Putin, che con Cina e Arabia Saudita è pronto a stringere un’alleanza per il monopolio dei mercati. L’avvertimento arriva da Ferruccio de Bortoli, ex direttore del Corriere della Sera e da Alessandro Giraudo, professore di Finanza internazionale a Parigi. Secondo i due autori dell’articolo, Arabia Saudita e Cina starebbero studiando come usare lo yuan nella vendita del petrolio. La valuta utilizzata fino a questo momento come moneta ufficiale nel commercio verde è quella del dollaro. La Cina è il maggior importatore di petrolio mentre l’Arabia Saudita il maggior esportatore: le due potenze starebbero ragionando come far passare la moneta dai petrodollari ai petroyuan.



Mentre tutti noi, nei giorni scorsi, eravamo concentrati, oltre che sugli orrori della guerra, sull’esplosione dei prezzi di gas e petrolio, qualcosa forse di maggiormente preoccupante avveniva su altri mercati” si legge nell’articolo. Ecco perché sono schizzati i prezzi non solo del petrolio, ma anche di gas, carbone, nickel, coke, lamiere di acciaio, rottame ferroso, ghisa e palladio.  E proprio la Russia è il primo produttore ed esportatore di palladio.



Putin, il piano segreto con Arabia e Cina

Secondo il Corriere della Sera, da Mosca sarebbero impegnati nello stringere alleanze con Cina e Arabia, rispettivamente maggior cliente e maggior produttore di materie prime. Nel dettaglio “Negoziati molto riservati sono in corso con l’Arabia Saudita e con il Qatar, grande esportatore di gas, molto corteggiato dai Paesi occidentali, e dall’Italia in particolare, per sostituire le forniture di gas russo”. Anche l’Azerbaigian, Paese dal quale l’Italia compra il gas che arriva in Puglia, sembra essere in trattativa con Putin. Stesso discorso per l’Iran.



L’accordo tra Russia e Cina dovrebbe prevedere una fornitura di 10 miliardi di metri cubi di gas siberiano all’anno per i prossimi trent’anni a Pechino. I due Paesi ne hanno parlato in occasione dell’apertura delle Olimpiadi invernali di Pechino. Gazprom sta progettando altri due gasdotti con la Cina: il primo attraverso la Mongolia e il secondo dall’estremo oriente russo. Inoltre, secondo il Wall Street Journal, l’Arabia Saudita e la Cina sono in trattativa per utilizzare lo yuan nella vendita di petrolio.