Durante un’intervista esclusiva rilasciata dal giornalista investigativo bulgaro Christo Grozev all’emittente di Kiev ‘Channel 24’ è emersa una (va detto: potenzialmente) interessante novità sul futuro della guerra in Ucraina, aprendo all’ipotesi – ventilata da alcune sue fonti anonime – che il presidente russo Vladimir Putin potrebbe accettare il sempre negato accesso ucraino alla Nato come parte di una strategia più ampia per arrivare – da un lato – ad un’effettiva pace e – dall’altro – ad ottenere alcune concessioni che allo stato attuale sembrano essere del tutto improbabili: voci – quelle di Grozev – raccolte in un articolo del sito d’informazione Novinite.com e che per non trovano alcun fondamento reale nelle dichiarazioni ufficiali di Putin; ma che al contempo potrebbero aprire anche ad una nuova fase negoziale.
Partendo dalla realtà che – più o meno quotidianamente – vediamo attorno a noi, lo stesso Grozev ha ricordato che uno dei punti principali sui quali Putin sta insistendo per arrivare ad un negoziato ufficiale sulla pace in Ucraina è quello di escludere Kiev dall’Alleanza Atlantica, rendendo tuttavia difficile il percorso verso le trattative al solo fine di sedere in una posizione di vantaggio diplomatico netto davanti – ipoteticamente – a Donald Trump: quest’ultimo fin dai primi momenti della campagna elettorale statunitense ha promesso di porre fine alla guerra fin dal giorno stesso del suo insediamento, ma fino a questo momento – ad elezioni vinte ed ingresso alla Casa Bianca ormai imminente – le dichiarazione in tal senso si sono ridotte quasi interamente.
L’indiscrezione del giornalista Grozev: “Putin potrebbe accettare l’ingresso dell’Ucraina nella Nato, ma a due condizioni”
Non solo, perché Grozev ricorda anche che lo stesso Trump ha ventilato l’idea di mettere in pausa il percorso di adesione alla Nato dell’Ucraina per un lungo arco di anni, scontrandosi anche in questo caso contro la ferma opposizione dello stesso Putin che pubblicamente ha detto che non lo accetterà neppure se quell’arco di tempo fossero vent’anni: una posizione – quest’ultima – che il giornalista ritiene parzialmente falsa e da ascrivere soprattutto a quel tentativo di arrivare in vantaggio al tavolo delle trattative.
Anzi, secondo Grozev in realtà Putin potrebbe presto dimostrarsi addirittura pronto ad accettare l’adesione dell’Ucraina alla Nato, ma solo a patto che gli vengano fatte due concessioni importanti – e per nulla scontate -: da un lato secondo il giornalista bulgaro chiederà la chiusura di tutte le basi militari statunitensi dall’area dell’Est Europa, mentre dall’altro cercherà di ottenere – questo un punto particolarmente importante per i suoi oligarchi che si sono trovati schiacciati da un’economia russa in costante calo da tre anni a questa parte – una parziale revoca delle sanzioni imposte dall’occidente.
In altre parole, l’idea di Grozev è che oltre alle dichiarazioni durissime – fini, appunto, a garantirsi una posizione negoziale di vantaggio sugli USA e sull’Ucraina – Putin a fronte delle giuste pressioni e concessioni porrà veramente fine alla guerra, sfruttando i negoziati per far ripartire l’economia russa e per ottenere quella sempre desiderata smilitarizzazione americana dell’Est confinante con la Russia: entrambi punti – però – che potrebbero trovare non poche opposizioni, specialmente negli stessi paesi dell’Europa orientale che difficilmente accetteranno di abbandonare lo scudo americano.