PUTIN: “TERZA GUERRA MONDIALE, RISCHIO MOLTO ALTO”. TEST NUCLEARI IN RUSSA, GLI USA…
Ormai è chiaro: non è più solo un conflitto tra Russia e Ucraina, ma una terza guerra mondiale “potenziale” che già coinvolte praticamente tutti gli attori internazionali più importanti. Usa, NATO, Ue, Israele, Arabia, Iran, Cina e quant’altro: le conseguenze della guerra in Ucraina in corso da 246 giorni consecutivamente, ma anche le mosse “preventive” messe in campo dalle cancellerie internazionali, risultano in continuo aggiornamento per un orizzonte nel breve periodo che continua a spaventare. Ieri dal Cremlino il Presidente Vladimir Putin è tornato a citare il rischio forte di una terza guerra mondiale nel 2023, agitando il rischio di una “bomba sporca” lanciata dall’Ucraina con l’aiuto degli Usa. «Il potenziale di conflitto nel mondo nel suo insieme, così come a livello regionale, rimane molto alto», ha detto il n.1 del Cremlino in una riunione del Consiglio dei capi delle agenzie di sicurezze e servizi speciali asiatici, riportato dalla Tass.
Su Ria Novosti invece la dichiarazione di Putin si aggiunge di un elemento in più che aggiunge “sale” alla possibile “ferita” di una terza guerra mondiale ormai prossima: «L’Ucraina è diventata uno strumento della politica estera degli Usa e ha praticamente perso la propria sovranità». In questo modo Mosca estende fino al 31 dicembre le limitazioni al commercio su alcuni tipi di prodotti e materie prime con i cosiddetti “Paesi ostili”. Nella notte intanto Putin ha osservato le esercitazioni nucleari sui cieli della Russia: «hanno avuto luogo lanci pratici di missili balistici e da crociera e gli aerei Tu-95Ms sono stati utilizzati per lanciare missili da crociera lanciati dall’aria», spiegano dal Cremlino. Le ha definite le esercitazioni nucleari “Grom” (che significa “tuono”) e in ballo c’era l’intera “triade” nucleare: missili da mare, cielo e terra. Il Ministro della Difesa russo Shoigu ha fatto sapere come «Le forze di deterrenza strategica hanno condotto un’esercitazione di addestramento per sferrare un massiccio attacco nucleare in risposta a un attacco nucleare nemico». Durissima la reazione della NATO con le parole del segretario generale dell’Alleanza Atlantica Jens Stoltenberg: «Vladimir Putin sta perdendo sul terreno e sta rispondendo con attacchi sui civili e con una retorica nucleare. La Russia non usi falsi pretesti per una escalation. La Nato non sarà intimidita nel suo sostegno all’Ucraina. La Nato difenderà tutti gli Alleati». Dagli Stati Uniti è il Presidente Biden a parlare tramite il portavoce del Consiglio di Sicurezza della Casa Bianca, John Kirby: «Putin vuole chiaramente proseguire questa guerra. Nessuna delle due parti è pronta a sedersi al tavolo, ma ogni decisione spetta al presidente Zelensky».
TERZA GUERRA MONDIALE, LA MEDIAZIONE DEL PAPA E I CANALI DIPLOMATICI “APERTI”
Davanti al terrore presente di una terza guerra mondiale effettiva, la diplomazia si è messa in moto con maggior forza nelle ultime settimane grazie all’importante lavoro “nell’ombra” della Santa Sede con il Segretario di Stato Pietro Parolin, che dà pieno seguito agli appelli di pace che instancabilmente Papa Francesco ripete da mesi. La novità è però rappresentata ora dall’asse tra Vaticano e Macron per “spingere” Usa e Russia a potere tornare ad un minimo di dialogo, coinvolgendo solo a quel punto il Governo di Kiev che fino ad ora non intende scendere a patti con l’invasore («finché abbiamo la pistola puntata alla tempia», ripete ancora Zelensky). Putin dal canto suo ha fatto sapere che una mediazione tra Papa Francesco e Biden sarebbe disposto ad accettarlo ma richiama sul fatto che dall’Ucraina qualcuno deve convincere Zelensky a voler trattare per evitare la terza guerra mondiale.
Gli scontri sul campo, i bombardamenti russi che continuano e le esercitazioni nucleari per una potenziale “terza guerra mondiale” di certo non aiuta a dar seguito alla volontà manifestata da Putin pubblicamente nell’ultimo Forum economico euroasiatico in corso, «la Russia vuole fare immani sforzi per realizzare uno spazio di pace e prosperità nell’area dell’Eurasia». Poco dopo sempre allo stesso Forum il vice premier russo Alexey Overchuk ha anche aggiunto come «L’Europa ha una politica di cancellazione della Russia», criticando le scelte del Governo italiano di dar seguito all’alleanza pura con l’Ucraina. I canali diplomatici restano comunque aperti, tanto sul fronte Santa Sede-Macron quanto per i tentativi all’interno della NATO di convincere Biden ad alzare il telefono e provare a sentire il Cremlino e pure Kiev. Sia mai che il messaggio giunto stamane dalla Cina di voler evitare a tutti costi conseguenze simili ad una terza guerra mondiale, possa essere lo sprone giusto per tornare a trattare: «La Cina è disposta a lavorare con gli Stati Uniti per il rispetto reciproco, la coesistenza pacifica e per mettere in piedi una cooperazione che vada a beneficio di tutti, trovare il modo giusto per la Cina e gli Stati Uniti di andare d’accordo nella nuova era, il che non solo andrà a beneficio di entrambi i paesi, ma anche del mondo», è il messaggio inviato dal Presidente Xi Jinping alla cena di gala annuale della Commissione nazionale per le relazioni USA-Cina. Il prossimo G20 a Bali (15-16 novembre) potrebbe a questo punto diventare lo snodo perfetto per il potenziali incontri tra Biden e Xi, ma soprattutto tra Putin e l’Occidente.