Vladimir Putin sarà pronto a dichiarare guerra a un Paese della NATO nei prossimi 6 o 10 anni”. Le previsioni degli esperti, come riportato da Die Welt, sono queste. Al presidente della Russia, attualmente, mancano infatti ancora le risorse per un conflitto aperto con tutte le potenze del mondo, ma ciò potrebbe cambiare in poco tempo. In molti escludono questo scenario. Anche in passato, però, si pensava che non avrebbe mai realmente invaso l’Ucraina. E invece.



Il capo di Stato, in tal senso, qualche giorno fa ha espresso la sua preoccupazione nei confronti del popolo di etnia russa che vive in Lettonia, un Paese membro della NATO. Si tratta di un quarto del totale. Il resto si è naturalizzato da tempo e non ha una grande opinione nei confronti di Mosca. La presunta oppressione potrebbe però in futuro essere un pretesto per avviare una nuova guerra. I Paesi baltici, dove vivono ampie minoranze di origine russa, temono che questa logica possa prima o poi avere effetto anche lì.



“Putin sarà pronto a dichiarare guerra alla NATO tra 6-10 anni”, le previsioni

La possibilità che Vladimir Putin dichiari guerra alla NATO entro una decina di anni, comunque, al momento resta connessa al futuro dell’Ucraina. Nei primi giorni dell’invasione, soltanto gli sforzi coraggiosi delle forze armate ucraine e anche un po’ fortuna hanno impedito la creazione di un ponte aereo russo con l’aeroporto di Hostomel a Nord di Kiev. Se i russi fossero riusciti a dispiegare rapidamente una massiccia forza militare nella capitale, oggi probabilmente non esisterebbe più uno Stato indipendente.



Almeno 500 agenti russi, tra cui simpatizzanti dell’ex presidente Viktor Yanukovich, deposto nel 2014, si sono infiltrati a Kiev e in altre regioni ucraine nei mesi antecedenti per organizzare un colpo di stato e installare un governo fantoccio filo-russo, ma alla fine non hanno avuto successo. Volodymyr Zelensky sarebbe dovuto morire, come dimostrano i tentativi di omicidio falliti nei primi giorni di guerra, o almeno essere costretto a fuggire. Ciò invece non è successo. Finché l’Ucraina terrà testa, insomma, la NATO sarà salva.