Leon Panetta, direttore della CIA dal 2009 al 2011 e poi segretario della Difesa durante la presidenza di Barack Obama, ritiene che dalla guerra tra Russia e Ucraina passerà il futuro delle relazioni tra l’Occidente, la Cina, l’Iran e la Corea del Nord. Come ha confessato in un’intervista rilasciata a “Il Messaggero”, con particolare riferimento all’edizione in edicola oggi, sabato 25 febbraio 2023, Panetta considera il 2023 “un anno cruciale per il futuro del conflitto. Ora siamo in un periodo di stallo in cui è chiaro che la Russia si sta rafforzando per una nuova offensiva. Gli ucraini si stanno preparando per difendersi e, speriamo, a lanciare una loro offensiva […]. Vincere fa la differenza. Vincere determinerà se l’Ucraina, gli USA e gli alleati Nato potranno restare uniti”.



Secondo Leon Panetta, la verità è che la Russia di Putin sta perdendo la guerra. La vera domanda, piuttosto, è “se l’Ucraina potrà continuare ad avere iniziativa in questa guerra. Se gli ucraini riusciranno a farlo, costringeranno Putin a una delle due possibili decisioni: accettare la sconfitta o provare a negoziare qualche forma di risoluzione. Non è in ballo solo la democrazia in Ucraina: si decide il destino delle democrazie del 21esimo secolo”.



LEON PANETTA (EX CAPO CIA): “RELAZIONI TESE FRA USA E CINA”

Sempre su “Il Messaggero”, Leon Panetta ha chiarito che il messaggio che il mondo sta mandando a Putin è in larga misura “lo stesso messaggio che dobbiamo mandare a Xi Jinping in Cina, a Kim Jong-un in Corea del Nord e al
leader supremo in Iran. Sono tutti tiranni che hanno detto di voler reprimere la democrazia nella loro regione. È assolutamente necessario che gli Stati Uniti e gli alleati Nato restino fortemente uniti nell’aiutare l’Ucraina”.

Non c’è dubbio che le relazioni tra USA e Cina siano tese ora, specialmente dopo il pallone-spia gate, a proposito del quale Leon Panetta ha detto: “Si è creata una situazione dove un errore di calcolo potrebbe portarci a un conflitto. La mia speranza è che il presidente Biden parli con Xi Jinping per provare a riaprire il dialogo. Penso anche che Xi stia guardando a quello che accade in Ucraina e stia pensando due volte se voler agire contro Taiwan. Ecco perché dico che il messaggio in Ucraina è molto importante, non solo per Putin, ma anche per Xi”.