Se uno stato non è indipendente, allora è una colonia. Non ci sono vie di mezzo per Vladimir Putin che, parlando ai giovani imprenditori russi, lancia così un messaggio all’Ucraina. «Se uno Stato o un gruppo di Stati non possono prendere decisioni sovrane, allora sono colonie, e le colonie non hanno prospettive», ha dichiarato il presidente russo, come riportato dalla Tass. Inoltre, si è mostrato fiducioso riguardo le prospettive della Russia. «I russi di oggi condividono lo stesso destino dell’imperatore Pietro I il Grande. Riprese e rafforzò i territori, questo è il destino che tocca anche a noi». Ma interessante è stato anche il passaggio sul tema della sicurezza, che per Putin è connessa alla capacità tecnologica ed economica della Russia. «Come riusciamo a raggiungere la sicurezza esterna senza avere le capacità tecnologiche, senza essere sovrani, indipendenti dal punto di vista tecnologico?».
Un tema che riguarda anche le armi. «Non avremmo mai potuto avere le armi ipersoniche senza le tecnologie. Solamente quando ti capita di averne bisogno lo capisci». Putin ha raccontato di essersi fatto recapitare l’elenco delle persone da premiare per tale risultato. «Mi hanno portato un grandissimo elenco e lì non c’erano nomi di persone, c’erano nomi di aziende che hanno partecipato a questo processo. Sono rimasto sorpreso». Nel suo discorso c’è anche un richiamo alla compattezza. «Se togli uno solo di questi nomi l’arma non può esistere. Lì ho capito la profondità delle nostre capacità economico-difensive».
“CI HA SANZIONATO RUSSIA HA COMMESSO UN ERRORE”
Una sorta di risposta all’Ucraina che ha fatto dell’unione il tratto caratteristico della sua resistenza all’aggressione della Russia. Ma per il numero uno del Cremlino è importante anche l’economia: «Se non funziona come facciamo a consolidare la nostra società? E se non ci sarà una società consolidata non avremo nient’altro». D’altra parte, il presidente russo è consapevole dei problemi di base da risolvere: «Demografico, di sanità, scienza, educazione, istruzione». Non manca un riferimento all’Occidente, alle prese con un’inflazione che è «il risultato dei loro errori». Putin ha anche scherzato sul fatto che negli Stati Uniti l’aumento del prezzo della benzina venga definito «l’aumento dei prezzi di Putin». Dunque, il quadro che emerge dalle sue parole è quello di un Occidente più in difficoltà della Russia. «Stanno cercando di limitare le esportazioni dei nostri fertilizzanti e i prezzi sono aumentati, prima di tutto, più sui loro mercati che sul nostro. Stanno cercando di limitare le nostre risorse energetiche, e i prezzi sono saliti di nuovo alle stelle». Ma la Russia non c’entra nulla secondo Putin. «Quelli che hanno imposto le restrizioni alla Russia hanno commesso degli errori, e ora cercando di coprirsi, dando alla Russia la colpa di tutto. E non abbiamo nulla a che fare con questo».