Abbiamo sottovalutato Putin. Parola di Gennaro Sangiuliano, direttore del TG2 e autore del libro “Putin: Vita di uno zar”. Sulle pagine di Chi, il giornalista ha fatto un identikit della controversa figura del presidente russo, che il 24 febbraio ha invaso l’Ucraina a causa dell’intenzione di questa di entrare nella NATO. Una decisione che Sangiuliano spiega con la sindome dell’accerchiato. “È scollato dalla realtà e da ex spia è abituato ad agire nell’ombra. Ecco perché abbiamo sottovalutato la sua volontà di potenza”.



Nell’intervista rilasciata a Chi, Gennaro Sangiuliano racconta: “Putin nasce nel 1952 a Pietroburgo, dopo che la seconda guerra mondiale aveva fatto più di 700 mila morti nella città e ucciso anche Victor, il suo fratellino di nove anni. Vladimir cresce con la sindrome dell’attacco, dell’assediato. Un trauma che porterà con sé per sempre. Da colonnello del Kgb ha vissuto poi sulla sua pelle la dissoluzione dell’impero comunista e da allora coltiva il sogno di ricostruire quella situazione egemonica. Infine, Vlad, da ex esponente della polizia segreta sovietica, ha una mentalità particolare, è un uomo che preferisce agire nelle tenebre”.



Chi è davvero Vladimir Putin

Chi è davvero Vladimir Putin? Un folle, accecato dalla volontà di potere? Ci pensa Gennaro Sangiuliano a restituirci un identikit più realistico possibile: “Lo definirei paranoico. Pare inoltre che negli ultimi anni anche a causa della pandemia, abbia avuto un’involuzione. Si è isolato, rinchiuso in se stesso e ha perso il contatto con la realtà. Incontra soltanto i fedelissimi a distanza, come abbiamo visto in questi giorni”. Ma chi sono, questi fedelissimi? “Sono in realtà degli “yes men”. Lo temono. Sia sul piano personale che per il fatto che potrebbero perdere tutti i loro privilegi. Privilegi che Putin ha concesso loro e che può levare in un secondo”.



“Si tratta di una guerra pensata accuratamente e progettata da tempo. Anni in cui Putin ha riorganizzato con calma il riarmo della Russia con questo obiettivo, divenuto ora palese: riportare sotto il suo controllo quei territori che costituivano la vecchia Unione Sovietica”. Ma il ruolo dell’Europa qual è stato in tutto questo? “L’Occidente si è distratto purtroppo. Pensava di aver vinto la guerra fredda e stava relativamente tranquillo. Così ha abbassato la guerra, smantellando gli apparati militari”. Nel frattempo, invece, Putin ha rafforzato il suo esercito e stretto alleanze. “Ha sudato un’alleanza forte con la Cina, coltivando il suo obiettivo imperialista, che ovviamente ha anche ragioni economiche e strategiche. Ma non si aspettava affatto una reazione di questo tipo dagli ucraini e nemmeno le dure sanzioni dell’Occidente. È scollato dalla realtà”.