Vladimir Putin, presidente della Russia, ha lanciato un allarme non totalmente inedito e sorto a seguito della grave crisi scoppiata entro i confini dell’Afghanistan, dove i talebani hanno rapidamente guadagnato il comando della nazione, giungendo addirittura alla conquista della capitale, Kabul, nella giornata di Ferragosto. Come riporta il quotidiano “The Moscow Times”, il leader del Paese sovietico ha sottolineato che si potrebbe verificare un afflusso di militanti afghani travestiti da rifugiati, invitando dunque alla prevenzione di questo fenomeno, in quanto i terroristi potrebbero varcare i confini nazionali russi con la “scusa” di richiedere asilo.
“I nostri partner occidentali si ostinano a sollevare la questione di collocare i rifugiati nei paesi dell’Asia centrale prima di ottenere i visti per gli Stati Uniti d’America o per altri Stati”, ha evidenziato il leader russo nel corso di una riunione di funzionari del partito di governo Russia Unita, svoltasi nella giornata di domenica 22 agosto. “Ma chi c’è tra questi rifugiati? Come possiamo saperlo?”, ha aggiunto.
EX REPUBBLICHE SOVIETICHE DISCUTERANNO SUL PROBLEMA DELL’AFGHANISTAN
Addirittura, nel prosieguo del suo discorso, Putin ha stimato che “centinaia, anche centinaia di migliaia, o forse anche milioni di persone potrebbero voler fuggire dall’Afghanistan”. Non bisogna inoltre dimenticare che numerose ex repubbliche sovietiche dell’Asia centrale condividono un confine sia con l’Afghanistan che con la Russia, che potrebbero permettere facilmente ai “militanti sotto le spoglie di rifugiati” di raggiungere il Paese.
Il tema dell’Afghanistan sarà discusso in queste ore in occasione di un vertice online dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO), un’alleanza militare che ingloba diverse ex repubbliche sovietiche e guidata dalla Russia. Peraltro, scrive sempre la testata “The Moscow Times”, Putin aveva già sollevato le sue preoccupazioni su questo argomento tanto caldo quanto delicato nella giornata di venerdì, dicendo che i terroristi potrebbero entrare nei Paesi vicini all’Afghanistan, anche con le sembianze di rifugiati.