Roj Medvedev, storico russo di 95 anni, ha rilasciato un’intervista ai microfoni del “Corriere della Sera”, nella quale ha parlato della guerra in Ucraina e delle ragioni in base alle quali agisce la Russia. L’esperto ha asserito: “Qualunque cosa succeda, voi fate paragoni con l’Unione Sovietica e tornate subito in modalità guerra fredda. Non c’è nulla di male a voler ricreare una Russia che almeno come territorio si richiami ai confini dello zar Pietro il Grande”.



A detta di Medvedev, la maggioranza dei russi è d’accordo con quel che sta accadendo, solo che “a voi occidentali non piace ammetterlo e così definite la Russia come un regime, ignorando che alla Duma le risoluzioni vengono prese all’unanimità, anche da quel poco di opposizione che, se non fosse così, avrebbe ogni convenienza al dissenso”. Inoltre, a suo giudizio la democrazia di Putin è molto controllata e il presidente del Paese sovietico è una figura ossessionata dal confronto con il passato, che desidera essere ricordata, diventare un’icona. Di fatto, “l’Ucraina è soprattutto il suo tentativo di riscrivere la storia, deviandone il corso. Certo non è uno zar, figura che per lui assume connotazioni mitologiche. Di sicuro non somiglia a Lenin, ci mancherebbe. Ma neppure a Stalin, al quale spesso viene paragonato con malignità”.



ROJ MEDVEDEV: “PUTIN VUOLE INSERIRE LA RUSSIA TRA LE POTENZE MONDIALI”

Nel prosieguo della sua intervista sul “Corriere della Sera”, Roj Medvedev ha chiarito che quella che si sta combattendo in Ucraina non è una guerra totale (“I russi non la vivono così”) e che Vladimir Putin “vuole mettere la Russia tra le grandi potenze del mondo, indipendentemente dalle posizioni della Cina e degli Usa. Lui pensa quello che dice, e ci crede davvero. Il problema è sempre il solito. Per l’Europa la Russia sarà sempre troppo grande. Per la stragrande maggioranza dei russi, no”.



Cosa accadrà all’Ucraina? “Come sfera di influenza, tornerà geograficamente ai tempi di Gogol, nostro sommo scrittore che era nato in quello che oggi è territorio ucraino, ma tutti considerano russo – ha affermato Medvedev -. La storia non passa mai invano. Neppure Putin pensa di riprendersi l’intera Ucraina. Solo quella russofona. Quanto alla minaccia nucleare, nessuno ci pensa davvero. Sono solo parole”.