La teoria del complotto QAnon negli Stati Uniti ad oggi, se fosse una “vera religione”, potrebbe trovare in quantità uguale se non maggiore ai protestanti Evangelici o altre grandi religioni: lo certifica un sondaggio pubblicato dal PRRI (Public Religion Research Institute) e dall’Interfaith, commentato dal fondatore Robby Jones. «Pensando a QAnon, se fosse una religione, sarebbe grande quanto tutti i protestanti evangelici bianchi, o tutti i protestanti principali bianchi», ha aggiunto il n.1 del PRRI, «Quindi si allinea lì con un importante gruppo religioso». La teoria che punta a vedere in Donald Trump l’unico argine al “Nuovo Ordine Mondiale” – e che sarebbe alla base delle violenze viste al Congresso americano poco prima dell’insediamento di Joe Biden – cresce sempre più negli States: il 15% degli americani pensa che leve del potere siano controllate da una “cabala di pedofili adoratori di Satana”, rivela ancora un sondaggio del PRRI.



IL SONDAGGIO CHOC SU QANON

È sempre il 15% degli americani intervistati che ritiene come i patrioti americani «potrebbero dover ricorrere alla violenza per deporre i pedofili e ripristinare il legittimo ordine del Paese» e nel mondo. Il sondaggio Usa certifica come una certa cultura del sospetto e del complotto sia ormai entrata in una buona fetta di americani, tanto da dover giustamente ammettere tali teorie e ipotesi nel presentare i vari sondaggi sul fronte religioso-sociale: i credenti QAnon sarebbero circa il 14% dei cittadini americani, secondo PRRI anche le cifre potrebbero anche essere maggiori. Vi è però anche una buona fetta di elettorato che “dubitano di QAnon” ma non rifiutano del tutto le dichiarazioni e ricostruzioni complottistiche. Per capirsi meglio, solo il 58% dei Democratici rifiuta categoricamente QAnon: Jones al New York Times ha spiegato di essere rimasto colpito dal numero sempre più crescente degli aderenti alla setta contro il “deep state”, un numero che si avvicina ai «30 milioni circa di americani». Trump, seppur non abbia mai pubblicamente preso posizione netta in favore di QAnon, non ha neanche mai rifiutato di essere visto come un simbolo e un riferimento per questa fetta dell’elettorato americano: «capisco che gli piaccio molto, cosa che apprezzo. Il movimento guadagna popolarità», ha detto in una delle sue ultime conferenze stampa.

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