I VERBALI DI GIORGI SUL QATARGATE E LE ACCUSE A PANZERI E BELLINI
A riempire le prime pagine di mezzi quotidiani italiani e belgi stamane sull’inchiesta Qatargate emergono nuovi dettagli dai verbali di Francesco Giorgi, uno dei 5 arrestati per il momento nella maxi indagine che cerca di fare luce sulle presunte tangenti da Qatar e Marocco nei confronti di alcuni membri del Parlamento Europeo. La vera svolta si è avuta, come ormai tutti sanno, con l’accordo siglato da Antonio Panzeri con la Procura di Bruxelles per svelare l’intera verità sul Qatargate, facendo tutti i nomi delle persone che l’ex Pd dice di aver contattato per corrompere. Un altro tassello è stato poi aggiunto martedì con l’arresto a Milano della commercialista di famiglia Panzeri, Monica Rosanna Bellini, accusata dei stessi reati imputati a Kaili, Panzeri, Giorgi e Figà-Talamanca (ovvero associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio).
Ecco che tornando dunque di stretta attualità le rivelazioni fatte dall’ex assistente parlamentare di Antonio Panzeri, oggi collaboratore di Andrea Cozzolino (europarlamentare Pd auto-sospesosi dal gruppo S&D in attesa della procedura di revoca dell’immunità): «All’inizio del 2019, Panzeri ha pensato che invece di prendere contanti sarebbe stato preferibile creare una struttura legale alla quale avremmo potuto partecipare – principalmente lui, perché io avevo il mio lavoro – e quindi gestire il flusso di denaro. Ecco perché Panzeri si è rivolto alla sua commercialista, Monica Rosanna Bellini, che tra l’altro è andata a Qatar con Panzeri durante i Mondiali». Le dichiarazioni del compagno di Eva Kaili sono riportate – svelano i media del Belgio – all’interno del mandato di arresto europeo spiccato dal giudice istruttore belga Michel Claise per la commercialista Bellini. Giorgi, che come Panzeri, collabora da “pentito” (anche se su di lui non sono emersi dettagli del fantomatico “memorandum” di accordo con la Procura, ndr) sottolinea come la società di consulenza, Equality Consultancy (attualmente in liquidazione) «è stata creata in Italia e ha fornito servizi a una società con sede in Inghilterra. Fu il palestinese a suggerire di rivolgersi ad Hakan (persona di cui al momento non si forniscono altri dettagli, ndr) e alla sua compagnia in Inghilterra, di cui non ricordo il nome. Poiché è stata coinvolta una società inglese, i documenti dovevano essere preparati in inglese».
QATARGATE, CAOS ARRESTO COMMERCIALISTA BELLINI: NOMINE DAL PD MILANO
Secondo Giorgi, il vero coinvolgimento nell’affaire Qatargate è legato strettamente all’operato di corruttela di Panzeri e della commercialista: «Il mio coinvolgimento è stato quello di mettere in contatto Panzeri, la sua commercialista Bellini e sua figlia Silvia (nessuna delle quali parlava inglese) con Hakan. Silvia ha preparato la documentazione legale, io ho contribuito alla creazione di Equality sulla base delle mie conoscenze linguistiche e alcuni conoscenti della mia famiglia che parlavano inglese hanno fornito degli aiuti concreti, senza sapere cosa stavano facendo», conclude Francesco Giorgi nel verbale che inguaia la commercialista Monica Bellini e pure la figlia di Panzeri, Silvia. Secondo gli inquirenti del Qatargate, Bellini «sembra aver avuto un importante ruolo nel rientro del denaro contante proveniente dal Qatar attraverso la creazione, insieme a Silvia Panzeri, la figlia di Pier Antonio, di una rete di società che avrebbero dato al flusso di denaro un aspetto legale».
Fa discutere in Italia a livello politico il possibile filone del Qatargate che potrebbe aprirsi a Milano visti gli svariati ruoli che ricopriva (e ha ricoperto in passato) la commercialista accusata di corruzione: «Dato che Monica Rossana Bellini è componente di numerose società partecipate in quota Partito Democratico, perché i democratici continuano a far finta di niente e, addirittura, a non conoscere più ne Lei ne, tantomeno, Panzeri che di quel partito ha fatto parte? Ed il Sindaco Sala, non ha nulla da dire al riguardo?», denuncia il vicepresidente della commissione Affari Costituzionali al Senato Riccardo De Corato, mettendo nel mirino il Pd milanese e l’attuale sindaco. In particolare su Sala, l’ex consigliere milanese sottolinea «Lui, che oltre ad aver nominato la Bellini nel collegio Sindacale di ‘Milano Sport’, la ha messa anche in quello di Afol Metropolitana, con suo decreto, in quanto Sindaco metropolitano. L’inchiesta sul Qatargate somiglia sempre di più a Mani Pulite dove, anche in quella circostanza, ci furono illustri arresti di coloro che collaboravano e agivano ‘dietro le quinte’ dei percettori di tangenti e protagonisti, che poi vennero arrestati. Oggi, dopo tanti anni, c’è una similitudine con quei tempi, che videro esponenti di sinistra implicati in diverse vicende giudiziarie», conclude De Corato in una nota. Nel frattempo ha fatto piuttosto polemica nei gruppi europarlamentari la nomina di Marc Angel, socialista, come nuovo vicepresidente del Parlamento Ue al posto della destituita perché arrestata sul caso Qatargate, Eva Kaili. Angel ha ottenuto 307 voti, seguito dalla leghista Annalisa Tardino (185 voti) e dalla verde Gwendoline Delbos-Corfield, che ha ottenuto 98 preferenze: carica ottenuta dopo un secondo voto in quanto nel primo il quorum non fu raggiunto. Resta la polemica dei partiti in opposizione alla coalizione “Ursula” per la scelta di un membro del gruppo sotto inchiesta Qatargate, lo stesso di provenienza di tutti i coinvolti finora nell’indagine (Kaili, Panzeri, Cozzolino, Tarabella).