INTERROGATI EVA KAILI E IL PADRE: PROSEGUE L’INCHIESTA QATARGATE
Era attesa da giorni la prima udienza del nuovo anno sul caso Qatargate e ancora si attendono le prime “voci” da Bruxelles su come siano andate le interlocuzioni tra Eva Kaili, il padre Alexandros e la sua compagna davanti al giudice Michael Claise. Da quel poco emerso, possiamo confermare che il padre della ex vicepresidente del Parlamento Europeo è stato ascoltato dagli inquirenti ma resta in libertà. Lo ha poi ribadito anche l’avvocato della politica ellenica, Mihalis Dimitrakopoulos, al termine dell’interrogatorio: oltre a Kaili senior però – fermato all’inizio dello scandalo sulle presunte tangenti da Qatar e Marocco, in fuga con una valigetta piena di contanti presa a casa della figlia – è stata sentita anche la compagna e la stessa Eva Kaili.
Come spiega l’Agenzia ANSA, non è stato invece convocato il compagno della politica greca, Francesco Giorgi, detenuto nella prigione di Saint-Gilles. Il legale della famiglia Kaili ha inoltre indicato che la nuova udienza per decidere sullo stato di custodia cautelare della politica ellenica dovrebbe tenersi giovedì 19 gennaio. Nel giro di pochi giorni saranno ascoltati ancora una volta Antonio Panzeri, Niccolò Figà Talamanca, Francesco Giorgi e – forse – anche Andrea Cozzolino, non indagato quest’ultimo per il Qatargate ma richiedente udienza dopo che il suo nome è stato fatto a più riprese dagli altri indagati accusati di corruzione.
LA RISOLUZIONE UE PER EVITARE UN “NUOVO” QATARGATE: COSA È STATO DECISO
Nel frattempo, un’altra parlamentare europea dello stesso gruppo di Cozzolino – S&D – ha deciso di dimettersi da presidente della Sottocommissione per i diritti umani (Droi) dell’Eurocamera, proprio perché il suo nome è emerso nelle intercettazioni e negli interrogatori degli indagati sul caso Qatargate. Si tratta dell’eurodeputata socialista belga Maria Arena, la quale ha annunciato le dimissioni con una lettera formale alla presidente del gruppo dei socialisti Iratxe Garcia: «Dico a gran voce che non sono coinvolta in alcun modo in questa vicenda. Ma, alla luce degli attacchi politici e mediatici delle ultime settimane, che danneggiano non solo la mia immagine, ma anche tutto il lavoro svolto nella sottocommissione, ho deciso di dimettermi da presidente», si legge nella missiva visionata dall’Agenzia ANSA.
La giornata in Europarlamento ha poi visto diversi riferimenti allo scandalo presunto del Qatargate durante la commemorazione del defunto ex Presidente David Sassoli: il suo successore, l’attuale Presidente del Parlamento Ue Roberta Metsola, ha spiegato in udienza «Sassoli ci insegna che non dobbiamo avere paura di prendere delle decisioni anche difficili». La leader maltese ha presentato una ampia risoluzione in 14 punti che invierà ai rispettivi presidenti dei gruppi politici: per evitare un nuovo Qatargate, anticipa la Metsola, si vuole intervenire «dal divieto degli eurodeputati di passare al lobbismo appena terminata la legislatura, alla piena trasparenza sui loro incontri e sulle loro fonti di reddito, alla stretta sulle attività di lobbisti e associazioni che ruotano attorno al Parlamento», rilancia “Il Tempo” su fonti del Parlamento Ue. Uno dei punti dirimenti presentati dalla Presidente del Parlamento Ue riguarda l’obbligo per tutti i funzionari e deputati europei di rendere conto di tutte le riunioni delle materie su cui legiferano (prima l’obbligo era solo per i presidenti di commissione).