NUOVA SCANDALO NEL QATARGATE? IL NODO RENDICONTAZIONI DEI VIAGGI “FANTASMA”
Secondo quanto riportato negli ultimi giorni dalle inchieste di “Le Soir” e “Politico.eu” lo scandalo del Qatargate per come lo abbiamo imparato a conoscere fino ad oggi potrebbe ben presto “ingrossarsi” per via del maxi scandalo appena “accennato” sul tema rendicontazioni. Le europarlamentari del Partito Socialista Maria Arena e Alessandra Moretti (Pd) farebbero parte – secondo le carte dei pm in Belgio rivelate da “Le Soir” – di un “quadrunvirato” con gli europarlamentari Cozzolino e Tarabella, arrestati lo scorso 10 febbraio con mandato internazionale spiccato dal giudice istruttore Michel Claise. Stando al mandato, questi 4 membri i S&D sarebbero stati agli ordini di Pier Antonio Panzeri (presunto “capobanda”) per i tentativi di influenzare, tramite regali e soldi ricevuti da Qatar e Marocco, trattamenti di favore presso il Parlamento Europeo.
Moretti, Arena, Cozzolino e Tarabella – agli ordini di Panzeri – avrebbero in particolare agito in una riunione su possibili risoluzioni contro il Qatar a fine 2021 (risoluzione poi mai passata, ndr): il piano e l’identità dei membri del “quadrumvirato” sono stati rivelati in messaggi sms inviati a Panzeri dal suo ex assistente, Giuseppe Meroni, che all’epoca lavorava ancora nel gruppo S&D (sempre secondo il mandato d’arresto). Ora tali comunicazioni sono pubbliche in quanto Panzeri ha iniziato a collaborare con gli inquirenti belgi. A questo complesso pacchetto di accuse sul fronte Qatargate (tutte da verificare in sede di inchiesta ed eventuale processo, ndr) si aggiunge, come dicevamo, lo scandalo delle rendicontazioni: «centinaia di viaggi all’estero di deputati Ue non rendicontati e finanziati da Paesi extra Ue», spiega il “Corriere della Sera” citando l’inchiesta di “Le Soir”. L’accusa è che in molti di questi casi tali viaggi completamente offerti e stipendiati di ogni lusso dai Paesi esteri, non venivano “ricordati” o “segnalati” dagli europarlamentari. Per fare un esempio, di recente il 17 gennaio 2023 Moretti ha rendicontato il proprio viaggio in Qatar del 2020: 3 anni, 1.066 giorni, invece dei canonici 60 giorni massimo per avvisare dei viaggi di lavoro. Il sospetto, avanzato dagli stessi inquirenti, è che Alessandra Moretti abbia avvisato e reso conto solo una volta esploso il maxi scandalo Qatargate.
QATARGATE, TARABELLA CHIEDE RICUSAZIONE DEL PM. COZZOLINO, UDIENZA RINVIATA
Il quotidiano belga “Le Soir” ha analizzato le dichiarazioni di 328 viaggi effettuati da 140 eurodeputati in carica e 15 eletti che nel frattempo non ricoprono più il ruolo: ebbene, come emerge dalle carte del Qatargate, tra gennaio e novembre 2022 si sono registrate in media 4 dichiarazioni sole al mese, da dicembre 2022 e gennaio 2023 (dopo l’esplosione del caso Qatargate) ne sono state depositate ben 104. Al netto dei sospetti e della accuse che ancora pendono su diversi parlamentari Ue (ricordiamo come Arena e Moretti, allo stato attuale, non hanno commesso nessun reato né sono accuse di alcunché dalla Procura federale di Bruxelles) restano le udienze che proseguono in questi giorni per gli imputati sotto arresto.
È stata intanto rinviata al 28 febbraio l’udienza sull’estradizione dell’europarlamentare Andrea Cozzolino: come richiesto dall’europarlamentare sospeso dal Pd, dopo l’arresto ai domiciliari per organizzazione criminale, corruzione e riciclaggio, è stato lasciato più tempo per preparare la difesa in vista della domanda di estradizione già presentata dalla Procura belga. Per quanto riguarda invece la situazione di Marc Tarabella, anche lui arrestato sabato scorso nell’ambito dell’inchiesta Qatargate, la squadra di legali difensori ha presentato stamane un’istanza urgente di ricusazione nei confronti del giudice istruttore Michael Claise per «legittimo sospetto». Come spiega l’avvocato Maxim Toeller all’udienza di convalida della detenzione per il politico socialista, «Secondo il codice giudiziario, ‘ogni giudice può essere impugnato se vi è un legittimo sospetto’. E sospetti legittimi ci sono: a più riprese abbiamo potuto interrogarci sul rispetto della presunzione di innocenza».