AVVOCATO KAILI: “PANZERI FARÀ PRESTO ALTRI NOMI SUL QATARGATE”
Secondo quanto rivelato stamane dall’avvocato di Eva Kaili, presto l’ex europarlamentare Pier Antonio Panzeri farà altri nomi di deputati coinvolti e corrotti nell’ambito del Qatargate: parlando alla tv greca Kontra, il legale Michalis Dimitrakopoulos ha spiegato che nelle ultime ore «Arrivano messaggi e notizie che (Panzeri, ndr) farà i nomi di eurodeputati di Germania, Francia, Italia e Belgio. Per quanto riguarda le persone provenienti dalla Grecia, non posso escludere nulla, soprattutto perché è un periodo pre-elettorale».
In attesa di una nuova udienza per cercare di ottenere l’uscita dal carcere per l’ex vicepresidente del Parlamento Ue Eva Kaili – in carcere dal 9 dicembre scorso con l’accusa di corruzione, riciclaggio e associazione a delinquere (le stesse accuse imputate a Panzeri, a Francesco Giorgi, a Niccolò Figà-Talamanca e alla commercialista Bellini) – l’avvocato greco in qualche modo conferma l’accordo da “pentito” siglato dall’ex Pd con la Procura belga. È previsto per martedì prossimo la prima udienza sul Qatargate in cui verrà sentito Panzeri dopo che l’accordo con le autorità belghe è stato siglato. «Gli hanno detto che resterà in carcere un anno, ma darà loro i nomi che vogliono», ha detto polemicamente ancora Dimitrakopoulos, aggiungendo «Ora è completamente inaffidabile, e tutto ciò che gli interessa è salvare sua moglie e sua figlia, e qualunque cosa gli diano, firmerà».
QATARGATE, COZZOLINO: “IO INNOCENTE, RINUNCIO A IMMUNITÀ EUROPARLAMENTO”
Secondo l’avvocato greco, l’accordo fatto da Panzeri con la Procura che indaga sul Qatargate fallirà a breve: «ci saranno forti reazioni da parte delle persone che Panzeri accuserà», sottolinea il legale di Kaili, «due eurodeputati belgi sono già contro di lui e dovrebbero rivelare cose contro Panzeri, che lui stesso ha finora nascosto. Quindi, l’accordo fallirà in questo caso». Una fonte rimasta anonima ha spiegato a EURACTIV che, secondo l’accordo da “pentito”, Panzeri deve dire l’intera verità alle autorità giudiziarie belghe e non nascondere nulla; «Se non lo fa, non solo rompe l’accordo ma sarà anche accusato di pervertire il corso della giustizia».
Intanto è previsto per il 31 gennaio il primo voto in sessione straordinaria sulla revoca dell’immunità dei due eurodeputati Andrea Cozzolino e Marc Tarabella; successivamente, la parola passerà alla plenaria dell’Europarlamento che dovrebbe esprimersi nella sessione plenaria di febbraio a Strasburgo. L’europarlamentare del Pd autosospesosi gioca però d’anticipo sul fronte Qatargate e annuncia di voler fare a meno comunque dell’immunità: «Al fine di consentire l’accertamento della verità dei fatti e di sollevare i membri del Parlamento dalla pressione dei media, Andrea Cozzolino ha formalmente annunciato di rinunciare all’immunità parlamentare», lo dicono gli avvocati del politico italiano durante l’audizione della commissione Giustizia dell’Europarlamento per la revoca dell’immunità, con presente lo stesso Cozzolino. Durante l’udienza, continuano i legali, «L’eurodeputato Cozzolino ha contestato le ipotesi investigative alquanto generiche formulate a suo carico, ha dichiarato formalmente di non aver mai ricevuto direttamente o indirettamente né denaro contante né altre forme di sostentamento e di essere totalmente all’oscuro delle attività realizzate dal signor Giorgi e dal signor Panzeri». In merito al rapporto con l’ormai suo ex assistente Francesco Giorgi, Cozzolino compie accuse molto nette nel parlare con i giudici: «Il testo della mail inviata dal mio indirizzo prima della votazione al testo sul Qatar è stato preparato e diffuso senza il mio preventivo assenso dal mio ex collaboratore Francesco Giorgi. Ho votato a favore degli emendamenti più significativi proposti al testo che stigmatizzava la condotta del Qatar».