QATARGATE, PERQUISITA LA SEDE ROMANA DELLA ONG DI FIGÀ-TALAMANCA ED EMMA BONINO
Svolta importante sull’inchiesta internazionale del Qatargate: su richiesta del pm belga Michel Claise – nel tentativo di seguire il flusso di denaro presunto frutto di tangenti da Qatar e Marocco nelle varie organizzazioni coinvolte – è stata perquisita ieri mattina la sede romana della ong “No Peace Without Justice”. L’organizzazione non governativa è quella fondata da Emma Bonino nel 1993, oggi gestita da Niccolò Figà-Talamanca ovvero uno dei primi arrestati con le gravi accuse del Qatargate (corruzione, riciclaggio denaro e associazione a delinquere), ma recentemente scarcerato in attesa della conclusione piena delle indagini.
Il filone “italiano” del Qatargate ha visto impegnati, su istruzione dei giudici belgi, la Procura di Milano e la Guardia di Finanza: perquisite sia la sede della ong a Roma, sia la casa della tesoriera Antonella Casu, ex Radicali italiani. Lo schema di questo filone d’inchiesta è chiaro: voler seguire il flusso di denaro in arrivo nelle organizzazioni coinvolte e confermate di far parte del “giro di affari” legati ad Antonio Panzeri, leader di un’altra ong nel mirino dei giudici (la Fight Impunity). Proprio tali ong, secondo lo schema dell’accusa, sarebbero state fondamentali per far girare il denaro frutto di mazzette: era stato Francesco Giorgi, compagno di Eva Kaili ed ex assistente in Europarlamento di Panzeri, a spiegare nei propri interrogatori che dopo una prima fase iniziale era emersa la volontà di creare un sistema che permettesse ai soldi di fluire non in forma contante, ma attraverso ong compiacenti che «facevano girare i soldi dando alle mazzette una parvenza di legalità».
INTERROGATA LA TESORIERA EX RADICALI ANTONELLA CASU: GLI SVILUPPI DEL QATARGATE
Tale rete in Italia era stata permessa, secondo la Procura che indaga sul Qatargate, dal lavoro della commercialista Monica Bellini, considerata «l’artefice della rete di riciclaggio»: in particolare, con la ong di Figà-Talamanca – che continua a professarsi innocente da ogni accusa – si indagano una serie di bonifici partiti mensilmente dalla “No Peace Without Justice” verso l’avvocato Silvia Panzeri, la figlia dell’ex eurodeputato Pd-Art.1. «La Ong non risulta indagata – spiega l’avvocato Guido Camera che assiste Npwj – come sempre abbiamo garantito la massima collaborazione agli inquirenti, con l’auspicio che venga presto fatta luce sui fatti oggetto dell’indagine».
Dopo queste perquisizioni la procura di Milano avrà un confronto (entro fine febbraio) con i magistrati belgi, solo dopo potrebbe aprire un fascicolo autonomo all’interno del Qatargate. Come spiega la Rai, le ispezioni sono state eseguite dalla Guardia di Finanza in base ad un ordine di investigazione europea della magistratura di Bruxelles nell’ambito del Qatargate: Casu è stata interrogata assistita da un avvocato per fornire spiegazioni sui flussi di denaro e i bonifici (presunti) scattati verso la figlia di Panzeri.