Qin Gang, il ministro degli Esteri della Cina, per decisione della quarta sessione del Comitato permanente della XIV, Assemblea nazionale del popolo, è stato sollevato oggi dal suo incarico, che passerà nelle mani di colui che lo ha sostituito nelle ultime settimane, ovvero il capo della diplomazia cinese Wang Yi. Xi Jinping, infatti, avrebbe già firmato il decreto presidenziale per la sostituzione del ministro, che avrà probabilmente effetto da subito. La decisione di sollevare ufficialmente Qin Gang dal suo incarico sarebbe dovuta in parte al fatto che oltre quattro settimane non si fa vedere in pubblico, né rilascia dichiarazioni ufficiali. Neppure il governo cinese ha commentato l’accaduto, e ad ora è ancora un’incognita cosa sia successo all’ormai ex ministro degli Esteri.



Qin Gang: che fine ha fatto il ministro cinese, sparito il 25 giugno

Insomma, di certo nella vicenda di Qin Gang ci sarebbe solamente il fatto che è stato sollevato in via ufficiale e definitiva dal suo incarico di ministro degli Esteri della Cina. L’ultima volta che è apparso in pubblico, in veste ufficiale, era il 25 giugno, dopo un incontro a Pechino con funzionari dello Sri Lanka, del Vietnam e della Russia. Vi era anche un incontro con il capo della politica estera dell’UE Borrell, che è stato rimandato appena due giorni prima adducendo l’impossibilità del ministro a prendervi parte.



Secondo un’indiscrezione di Reuters, che cita una riunione dell’Asean in cui ha partecipato il portavoce di Qin Gang, quest’ultimo non era presente “per motivi di salute“. Nel frattempo all’interno del paese sono iniziate a circolare parecchie indiscrezioni sulle motivazioni della scomparsa dell’ex ministro cinese. La più citata, ma senza alcun accredito ufficiale, il diplomatico avrebbe tradito la moglie con la giornalista Fu Xiaotian, che lavora per Phoenic Tv e ha conosciuto Qin Gang nel corso di un’intervista nel 2022. Secondo questa voce sarebbe scattato subito l’amore, coronato con un tradimento per l’ex ministro, e con la nascita di un figlio.

Leggi anche

COP29/ Tutti a Baku: l’Ue si flagella, la Cina inquina (e chi la ferma?). E Trump...