Quali armi ha fornito l’Occidente all’Ucraina per fronteggiare la Russia dopo che l’ha invasa? Se lo è chiesto France24, che ha realizzato una panoramica delle armi promesse e inviate finora. Non si tratta di un elenco esaustivo, visto che alcune nazioni mantengono segrete le loro donazioni, come l’Italia, ma è importante per farsi un’idea della portata degli aiuti militari che arrivano a Kiev. Gli Stati Uniti hanno accettato recentemente di fornire sistemi avanzati di lancio di razzi per consentire all’Ucraina di ribaltare le sorti della guerra in Donbas. È stata, quindi, accolta la richiesta di Kiev di lanciatori multipli di razzi HIMARS che consentono di colpire più in profondità dietro le linee russe restando però fuori dal raggio d’azione dell’artiglieria nemica. Gli HIMARS, il cui raggio di azione comunque sarà limitato dagli Stati Uniti per evitare che l’Ucraina li usi per colpire obiettivi all’interno della Russia, rientrano in un pacchetto di armi da 700 milioni di dollari da pagare con un fondo di 40 miliardi di dollari approvato dal Congresso Usa il mese scorso. Ma l’amministrazione Biden ha già speso 4,5 miliardi di dollari in aiuti militari. Le armi promesse o inviate comprendono 72 obici da 155mm, 72 veicoli per trainarli, 144mila munizioni e oltre 120 droni tattici “Phoenix Ghost” recentemente sviluppato dall’aeronautica militare Usa.



Inoltre, si sono impegnati a fornire elicotteri, blindati, 1.400 sistemi antiaerei Stinger, 5mila missili anticarro Javelin, diverse migliaia di fucili con munizioni e altre attrezzature. La Turchia, che sta lavorando attivamente per portare Russia e Ucraina al tavolo dei negoziati di pace, ha fornito droni da combattimento Bayraktar TB2, diventati famosi in tutto il mondo per la loro capacità di distruggere blindati e artiglieria. Inoltre, l’Ucraina li ha usati per distrarre le difese della nave da guerra russa Moskva prima di colpirla con dei missili, facendola affondare. Prima della guerra Kiev ne aveva 20, non è chiaro quanti ne abbia ricevuti dopo. La Gran Bretagna ha stanziato 450milioni di sterline di aiuti finora che comprendono 120 veicoli blindati, oltre 5.800 missili anticarro, 5 sistemi di difesa aerea, oltre mille razzi e 4,5 tonnellate di esplosivi. Ma Boris Johnson ha promesso anche attrezzatura per guerra elettronica, come un sistema radar di controbatteria, attrezzature per il disturbo del GPS e migliaia di dispositivi per la visione notturna. Inoltre, ha addestrato oltre 22mila soldati ucraini.



ARMI ALL’UCRAINA: GERMANIA TROPPO LENTA…

Passiamo al Canada, che da febbraio ha fornito 262 milioni di dollari canadesi di aiuti militari. A fine maggio, è stato annunciato l’invio di 20mila proiettili che si aggiungono agli obici M777 già inviati nel Donbas. Ma sono arrivate anche telecamere per droni, fucili, munizioni, immagini satellitari ad alta risoluzione, lanciarazzi, migliaia di bombe a mano e due aerei da trasporto tattico. Diverso il discorso in Germania, che ha promesso un sistema di difesa aerea, un sistema radar di tracciamento. Pur avendo abbandonato l’idea di mandare solo armi di tipo difensivo, accettando di mandare obici e carri armati, la Germania è accusata di essere lenta negli aiuti. La Francia a metà aprile ha dichiarato di aver consegnato all’Ucraina oltre 100 milioni di euro di aiuti militari. Ma il presidente Emmanuel Macron ha promesso altri aiuti, come missili anticarro Milan e obici Caesar. Da un’azione è emerso che sono stati inviati sei obici e missili antiaerei Mistral. Per quanto riguarda i paesi nordici, stando a quanto riportato da France24, la Norvegia ha inviato 100 missili antiaerei Mistral di fabbricazione francese e 4mila armi anticarro M72. Invece la Svezia a fine febbraio ha annunciato l’invio di 10mila lanciatori anticarro monouso e di attrezzature per lo sminamento. La Finlandia ha annunciato dopo lo scoppio della guerra che avrebbe inviato a Kiev 2.500 fucili d’assalto, 150mila munizioni e 1.500 lanciatori anticarro monouso. Un mese dopo ha dichiarato che avrebbe inviato altre armi, senza fornire dettagli. La Danimarca subito dopo l’invasione ha annunciato l’invio di 2.700 lanciatori anticarro, poi sono stati annunciati altri 88 milioni di dollari per le armi. Secondo Washington, invierà anche un sistema missilistico antinave Harpoon, che può colpire navi fino a 300 chilometri al largo.



ANCHE IL CROWFUNDING PER UN DRONE…

La Polonia ha inviato armi per 1,6 miliardi di dollari. Il numero di carri armati è imprecisato, secondo i media ne sarebbero arrivati 200 in Ucraina. Ma sarebbero arrivati anche missili anticarro, mortai, munizioni e droni. Invece la Slovacchia ha finora fornito aiuti per un valore di 153 milioni di euro venderà almeno otto obici. Per quanto riguarda gli stati baltici, la Lettonia ha inviato rifornimenti per oltre 200 milioni di euro, tra cui munizioni, missili antiaerei Stinger, rampe di lancio, aerei senza pilota e droni. La Lituania ha annunciato di aver inviato aiuti militari, senza precisarne la spesa, tra cui missili antiaerei Stinger, mortai, fucili, munizioni e altre attrezzature. C’è stata poi una raccolta crowdfunding di oltre 5 milioni di euro per un altro drone Bayraktar. L’Estonia ha fornito 227,5 milioni di euro di aiuti militari, come missili anticarro Javelin, obici, mine anticarro e cannoni anticarro, oltre che pistole e munizioni. L’approfondimento di France24 cita anche la Slovenia, che ha annunciato l’invio di fucili d’assalto Kalashnikov e munizioni, ma ha anche discusso con la Germania dell’invio di un gran numero di carri armati dell’era sovietica in cambio di carri armati e porta truppe tedeschi, sebbene finora non sia stato annunciato alcun accordo. Discorso simile per la Grecia che invierà carri armati di epoca sovietica in cambio di veicoli più moderni da Berlino, inoltre ha inviato 400 Kalashnikov, lanciarazzi e munizioni. La Repubblica Ceca ha fornito aiuti per un valore di 141 milioni di euro, ma ha intenzione di fornire altri aiuti per valore massimo di 28 milioni di euro. Il governo ceco, secondo Washington, ha mandato in Ucraina elicotteri da combattimento e sistemi missilistici. Inoltre, le aziende ceche si occuperanno della riparazione dei carri armati ucraini. Il Belgio ha dichiarato di aver inviato 5mila fucili automatici e armi anticarro. L’Olanda aveva promesso 200 missili Stinger e un numero limitato di obici. Fa eccezione la Bulgaria, che ufficialmente non fornisce armi a causa dell’opposizione dei socialisti filorussi.