Il tasso di longevità nel mondo è sempre più alto, ma è necessario migliorare la qualità della vita degli anziani. A sottolinearlo, ospite a Uno Mattina in Famiglia, è stato Emanuele Marzetti, specialista in Geriatria e Gerontologia: “Il problema è da collegare al modo in cui una persona invecchia. La geroscienza è una branca della ricerca che sta impegnando scienziati in tutto il mondo. Essa si colloca a metà tra la gerontologia, ovvero lo studio dei processi dell’invecchiamento, e la geriatria, che è la medicina dell’invecchiamento. In modo ancora sperimentale stiamo cercando di applicare le scoperte fatte sulla biologia dell’invecchiamento alla cura delle persone, in modo da indirizzare l’invecchiamento verso la salute. L’obiettivo è fare in modo che non si pensi che l’ultima fase della vita non merita di essere vissuta”.
I parametri che incidono in questo fenomeno sono diversi. “Il nostro destino è scritto soltanto per un terzo o un quarto nel Dna. Il resto dipende da noi: dallo stile di vita, dall’accesso alle cure, dalla società in cui viviamo. È da precisare che le persone che vivono più a lungo non solo i miliardari, ma coloro che vivono nelle cosiddette zone blu. In totale sono cinque nel mondo”. Una è in Italia. “Si tratta dell’Ogliastra, in Sardegna. Essa ha il più alto numero di centenari per abitanti: 4 ogni 1.000. Sono persone comuni che hanno uno stile di vita particolarmente salutare, con attività fisica quotidiana e un’alimentazione sana con proteine vegetali. Inoltre, hanno grande convivialità, senso di appartenenza alla comunità e mutuo soccorso. È un valore molto comune ad esempio in Giappone, dove si trova un’altra zona blu, l’isola di Okinawa. È importante inoltre la spiritualità. Infine, la chicca è un bicchiere di vino rosso al giorno”.
“Qualità della vita degli anziani va migliorata”, i consigli del dottor Marzetti
Al di là dei comportamenti e dello stile di vita personale, la medicina è stata e potrebbe ancora essere in un futuro non troppo lontano una delle chiavi per migliorare la qualità della vita degli anziani. “L’aumento delle aspettative di vita sono indubbiamente da ricondurre al progresso della società, ad esempio col miglioramento delle condizioni igieniche nei territori sviluppati. Adesso c’è la possibilità di curare con la medicina tradizionale patologie che in passato erano letali. La vaccinazione è un tema assai dibattuto, ma di fatto ha azzerato la mortalità infantile per molte malattie infettive”.
Ma non solo. “Allungare la vita è una aspirazione di tutti. Ad oggi ci sono oltre 80 studi clinici per testare come farmaci già in uso per curare determinate patologie possono avere degli effetti pro-longevità. È un ricollocamento. Un esempio è la metformina, molto comune per la cura del diabete. Ma anche l’aspirina, le statine e alcuni chemioterapici. L’argomento degli antiossidanti è spinoso. L’uso indiscriminato di prodotti di questo tipo, come i multivitaminici, nella peggiore delle ipotesi può esporre al rischio di malattie gravi”, ha concluso il dottor Emanuele Marzetti.