Le donne sono al centro del dibattito. Ciò che preme è riuscire a trovare modalità d’intervento che possano garantire maggiore sicurezza , dentro e fuori casa. Come fa notare però la ministra per la Famiglia, le Pari Opportunità e la Natalità Eugenia Roccella, intervistata a Il Sole 24 ore, “per promuovere la qualità della vita delle donne è difficile partire da una ricetta. Ogni situazione locale ha le sue specificità.”
L’occasione dell’intervento di Roccella si è avuto per commentare la terza edizione dell’Indice sul benessere femminile che contribuisce a generare la classifica della Qualità della vita 2023. In testa troviamo la città di Udine, capace di offrire maggiore benessere femminile. Ma ciò che funziona per la provincia friulana non è detto che permetta di ottenere gli stessi risultati in altre città. Ecco perchè servono tutele mirate e pensate per ogni specifica realtà territoriale.
MEZZOGIORNO E GRANDI CITTÀ AGLI ULTIMI POSTI NELLA CLASSIFICA SULLA QUALITÀ DELLA VITA DELLE DONNE
Alla luce delle ultime postazioni occupate dal Mezzogiorno e dalle grandi città, giudicate quindi le peggiori in termini di qualità della vita delle donne, la Ministra ha sottolineato che i divari si fondano su “questioni che attraversano le grandi città in modo diverso. Una di queste è quella dei servizi sociali. In un piccolo centro i servizi di prossimità sono più facili da attrezzare, è più facile costruire un sistema di efficacia dei servizi. In una grande città, che comprende realtà molto diverse tra loro, è più complicato.”
Emerge dunque come siano soprattutto le amministrazioni locali a dover intervenire. Alcuni comuni stanno mettendo in atto politiche per la famiglia, servizi all’infanzia e alla maternità, che di riflesso garantiscono anche una migliore vita alle donne. E alcuni sono anche riusciti a far crescere l’occupazione femminile. I primi passi nella giusta direzione si stanno quindi compiendo, ma, come rimarca Roccella, andrebbe fatto ancora di più “a tutti i livelli”.
GLI INTERVENTI MESSI IN ATTO DAL GOVERNO A FAVORE DELLE DONNE
Maria Eugenia Roccella si è infine voluta soffermare su tutto ciò che finora il Governo Meloni ha messo in atto a favore delle donne. La stessa ha infatti affermato: “ Vogliamo sollecitare la responsabilità delle imprese e promuovere chi risponde. Siamo molto avanti, abbiamo praticamente già raggiunto gli obiettivi che dobbiamo raggiungere entro il 2026. Sono già 800 le imprese certificate che includono obiettivi sia di conciliazione sia di parità di genere. E il meccanismo prevede premialità sia fiscale sia nei bandi. Poi abbiamo aggiunto un sistema più agile ancora meno condizionante, il nuovo Patto per la maternità – il codice di autodisciplina che abbiamo fatto con le imprese – al quale hanno già aderito 100 aziende. Un buon segnale: perché abbiamo ancora troppe dimissioni dopo la nascita dei figli. “
Un altra misura messa in atto è poi quella della decontribuzione delle madri lavoratrici, sebbene la sua previsione in legge di bilancio sia solo sperimentale e non strutturale. In merito la ministra ha spiegato che tutto dipenderà dalle risorse che ci saranno con la futura manovra finanziaria, per capire se ci saranno le condizioni per rifinanziarla.