Lo scrittore David Quammen si unisce alla lista di coloro che avevano predetto o ipotizzato una diffusione di una pandemia nel mondo, molto simile all’emergenza coronavirus che stiamo vivendo ormai da tre mesi a questa parte. Lo scrittore americano, noto divulgatore scientifico, aveva esternato il proprio pensiero in “Spillover”, uscito nel 2012. Nell’opera si parlava di un virus che fuoriusciva da un mercato cittadino della Cina Meridionale, la zona dove si trova la metropoli di Wuhan. Un profeta? No, solo merito, ricorda il Corriere della Sera, dei suoi numerosi viaggi in Cina e dei contatti con esperti vari. A breve uscirà il suo nuovo libro, “L’albero intricato”, un saggio per Adelphi, ma Quammen ci tiene a precisare prima qualche postilla sul caso covid e Spillover. Il divulgatore americano non crede all’ipotesi del virus creato in laboratorio: “Io non sono un biologo, non so analizzare un genoma, ma so guardare le fonti e distinguere tra ciò che è supportato da dati e autorevolezza e ciò che è solo un pettegolezzo eccitante. I pettegolezzi eccitanti piacciono alle persone, così come piace lo zucchero, ma sono malsani allo stesso modo”.



DAVID QUAMMEN E IL CORONAVIRUS: “USCITO DA UN LABORATORIO? IMPOSSIBILE”

E ancora: “È teoricamente possibile che un virus sfugga a un laboratorio? Sì. Esiste qualsiasi evidenza che sia successo? No”. A breve, come detto sopra, uscirà il suo nuovo saggio, ma Quammen ha già bene in mente su cosa scriverà in un futuro non troppo lontano: la pericolosità dell’abuso degli antibiotici. “I batteri multiresistenti rischiano di diventare un problema grave molto in fretta – racconta al Corriere della Sera – uno stafilococco può impiegare anni a sviluppare una resistenza alla meticillina, ma potrebbe passare in un istante quella resistenza allo streptococco. E lo streptococco potrebbe viaggiare in aereo il giorno successivo, dentro un ospite, fino a Hong Kong e lì trasmettere la resistenza alla salmonella. È tempo di capire che dobbiamo smettere di utilizzare gli antibiotici in modo indiscriminato, come negli allevamenti, per far prendere peso ai polli e ai bovini”. Quammen ricorda come la multiresistenza uccida ogni anno migliaia di persone, ma il numero rischia di aumentare in maniera esponenziale se tale pratica sbagliata non si dovesse arrestare. “Sarebbe un passo indietro drammatico – conclude – purtroppo, in molti non hanno chiara neppure la differenza tra un virus e un batterio”.

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