Quando si definisce guarito un paziente di Coronavirus? A fare chiarezza sulla definizione è il Comitato Tecnico-Scientifico. Una cosa è essere un soggetto guarito sia clinicamente sia dall’infezione da Sars-CoV-2, un’altra è essere un soggetto asintomatico che ha eliminato il virus. Da qui la necessità del CTS di rendere omogenea sul territorio nazionale la definizione. Partiamo dunque dalla definizione di paziente clinicamente guarito. «Si tratta di un paziente che, dopo aver presentato manifestazioni cliniche», come febbre, rinite, tosse, mal di gola ed eventuale dispnea, nei casi più gravi polmonite con insufficienza respiratoria (associate all’infezione da Sars-Cov-2), «diventa asintomatico per risoluzione della sintomatologia clinica presentata». Ma il soggetto clinicamente guarito può restare ancora positivo al test per la ricerca del virus. Questo non vuol dire che ci sia stata una ricaduta o che sia nuovamente infetto. Il paziente è guarito se risolve i sintomi dell’infezione da Covid-19 e che risulta negativo in due test consecutivi, eseguiti a distanza di 24 ore uno dall’altro.
QUANDO PAZIENTE CORONAVIRUS È GUARITO? E PER GLI ASINTOMATICI…
Perché un soggetto che è clinicamente guarito può risultare ancora positivo al test per la ricerca del virus Sars-CoV-2? La definizione di eliminazione (“clearance”) indica la scomparsa di Rna del virus che è rilevabile nei fluidi corporei, sia in persone che hanno avuto segni e sintomi della malattia, sia in persone in fase asintomatica senza segni di malattia. Discorso diverso per il soggetto asintomatico. In questo caso il Comitato Tecnico-Scientifico spiega che è opportuno suggerire la ripetizione del test per certificare la negativizzazione, ma non prima di 14 giorni dal riscontro della positività. Questa è la durata raccomandata del periodo di isolamento e quarantena. L’Rna virale può essere definito scomparso dopo l’esecuzione di due test molecolari, che sono eseguiti normalmente a distanza di 24 ore. Entrambi devono ovviamente avere esito negativo. Infine, il Comitato Tecnico-Scientifico nel suo comunicato ufficiale coglie l’occasione per raccomandare che queste definizioni siano diffusamente e omogeneamente adottate da tutte le Regioni.