E’ caos per la ripresa della Premier League. Questa sera il premier inglese Boris Johnson dovrebbe fare un discorso alla nazionale con le nuove misure per la fase 2 e l’allentamento delle restrizioni, imposte per limitare la pandemia da coronavirus: regole che avrebbero un diretto effetto anche sui 20 club della Premie League, impazienti di tornare in campo per chiudere la stagione 2019-20 del campionato. Ma nell’attesa, non sono pochi i punti di domanda a cui sarà necessario rispondere perchè questa ripartenza della Premier League possa aver luogo. Uno di questi certamente riguarda la nuova positività al coronavirus dei giocatori del primo campionato inglese: al momento l’ultimo conteggio ce ne riporta tre, tutti del Brighton, ma il numero potrebbe anche salire nei prossimi giorni. Benché i tre siano al momento in buone condizioni, pure la notizia di una nuova ondata di contagi non è stata affatto gradita: parecchi giocatori sono contrari alla ripartenza e il timore che la stagione, appena ricominciata, possa doversi fermare di nuovo in seguito a nuovi casi conclamati, è ben concreto.
QUANDO RIPARTE LA PREMIER LEAGUE? IL PROBLEMA DEL CAMPO NEUTRO
A dividere poi ulteriormente i club per la ripartenza della Premier league è nodo dei campi neutri: benché la maggior parte die club sia impaziente di tornare in campo e disposta anche a giocare in luoghi precisi (che non siano il proprio stadio) per facilitare le operazioni di sanificazione, controllo e sicurezza pubblica, pure il fronte appare diviso. Brighton, Aston Villa e ora anche il Watford sarebbero ben contrari a riprendere e disputare i restanti turni del campionato lontani dai propri impianti sportivi. Duxbury, presidente del Watford proprio in questi giorni ha affermato: “Accettiamo senza alcun problema il fatto di non potere avere tifosi allo stadio. Mi sembra ovvio nella situazione attuale. Adesso però ci viene detto che non possiamo giocare le nostre partite casalinghe al Vicarage Road, rinunciando alla familiarità e al vantaggio che ne derivano”. Insomma l’ambiente è in tumulto e per la ripartenza della Premier league non sono poco i nodi da risolvere: vedremo però che riposta darà questa sera la politica, mentre appare sempre più scontato un nuovo rinvio, per la fine di giugno, della data di ripartenza.