Proprio nel giorno del vertice fra CTS e FIGC, utile a discutere la ripartenza del campionato di calcio, il Coronavirus torna ad abbattersi prepotentemente sulla Serie A e, ancora, sulla Fiorentina, che a marzo aveva già registrato le positività degli attaccanti Dusan Vlahovic e Patrick Cutrone e del difensore German Pezzella. Pochi minuti fa è giunta la notizia di 6 nuovi casi di Covid-19 fra i tesserati della società gigliata, dei quali però non sono stati rivelati i nomi: “A seguito dei controlli di laboratorio effettuati nel pomeriggio di ieri, ACF Fiorentina comunica che sono stati identificati 3 atleti e 3 componenti dello staff tecnico-sanitario positivi al Covid 19. La società ha provveduto come da protocollo a proseguire l’isolamento delle persone coinvolte”. I giocatori, secondo le prime informazioni filtrate dal capoluogo toscano, sarebbero tutti asintomatici e in buone condizioni di salute, mentre domani mattina i calciatori risultati negativi al tampone svolgeranno le visite mediche atte alla ripresa dell’attività agonistica. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
QUANDO RIPRENDE LA SERIE A? CONCLUSO VERTICE CTS-FIGC
Si è concluso solo pochi istanti fa l’attesissimo vertice tra CTS e FIGC sul protocollo sanitario con tutte le misure da adottare per la ripresa della Serie A oltre che degli altri campionato calcistici. Proprio mentre la Serie C ha annunciato che chiederà la sospensione del campionato, ecco che la federazione ha chiuso il tavolo di discussione per la ripresa: ora starà agli esperti del governo riferire e fare una relazione al Ministero della Salute in attesa che Gravina incontri lo stesso Premier Conte, già nei prossimi giorni. Al momento non emergono indiscrezioni sul vertice: temi più caldi però sono stati la disponibilità dei tamponi e la gestione dei casi di positività al coronavirus. Elementi su cui pare che la FIGC abbia dato ampie rassicurazioni rifacendosi anche all’esempio della Bundesliga, che proprio stamattina ha annunciato la ripresa delle partite il prossimo 16 maggio. Pare che l’incontro i sia svolto in clima di massima collaborazione: è però ancora troppo presto per concedersi alcun ottimismo per la ripresa della Serie A. (agg Michela Colombo)
SPADAFORA: DVIVERSI PROTOCOLLI PER SERIE A E DILETTANTI
E’ ormai in corso l’atteso vertice tra CTS e FIGC per la stipula del protocollo sanitario con tutte le misure da applicare per garantire la ripresa della Serie A, come del mondo del calcio, nelle migliori condizioni di sicurezza e l’impressione è che tale incontro risulterà decisivo anche per lo stesso Governo, chiamato a breve a prendere una posizione sull’opportunità di tornare in campo. Solo poco fa il Ministro dello sport Vincenzo Spadafora ha riferito in Commissione cultura alla Camera: “Calcio? Sta iniziando il vertice tra FIFC e Cts sul protocollo della Federcalcio. Attendiamo i risultati di questa valutazione”. Spadafora, incalzato ha poi dichiarato che probabilmente non sarà un protocollo univoco per tutte le serie calcistiche, tenuto conto che già nei giorni scorsi diverse leghe avevano annunciato la loro difficoltà ad adeguarsi alle misure: “Non sarà possibile applicare lo stesso protocollo di Serie A e Serie B ad associazioni minori e dilettantistiche per cui il protocollo sarà diverso”. Nel contempo fonti governative hanno informato che lo stesso Ministro ha chiesto di fare un’informativa sullo sport e il calcio al prossimo Consiglio dei Ministri, ancora da fissare. (agg Michela Colombo)
OGGI VERTICE CTS-FIGC
Giornata decisiva per il mondo del calcio, in primis per quello della Serie A, la di cui ripresa è tema sempre bollente. Oggi pomeriggio infatti, indicativamente dalle ore 15.30 è atteso un nuovo vertice tra il CTS e la FIGC, con a tema il protocollo sanitario studiato dalla federazione, con tutte le misure per garantire un rientro in campo per gli allenamenti “in sicurezza” dopo lo stop imposto sulla pandemia da coronavirus. Il documento, già analizzato nei giorni scorsi infatti non ha incassato il gradimento del Ministro dello sport, come pure di alcuni club e Leghe (la Lega Pro ha già dichiarato che non potrà metterlo in carica): pure i medici hanno cassato le norme previste e oggi pomeriggio dunque si cercherà un nuovo punto di contatto tra Federazione e CTS, perchè venga garantito, nelle migliori condizione, il rientro in campo per gli allenamenti e successivamente per la ripresa del campionato della Serie A.
QUANDO RIPRENDE LA SERIE A: I NODI DA SCIOGLIERE
Pure però come possiamo ben immaginare i nodi a risolvere non sono pochi e non è da escludere che, in caso di esito negativo del vertice, pure si avvicini sempre di più lo scenario di uno stop definitivo alla Serie A, imposto dalla politica. Ma volendo sempre sperare, come fanno la stessa FIGC e Lega Serie A in una ripartenza, ecco che saranno oggi pomeriggio da superare alcuni problemi di capitale importanza. Uno su tutti, come racconta anche oggi il Corriere della Sera sono chiaramente le misure da adottare nel caso in cui, ricominciata l’attività, un giocatore venga ritrovato positivo al coronavirus. Un caso che finora era stato considerato “estremo” dalle alte sfere del calcio, ma che invece risultaassai fattibile (già ieri un giocatore del Torino è stato ritrovato positivo, ancor prima che fosse dato il via agli allenamenti). Su questo punto infatti le posizioni sono ben distanti: il CTS, rifacendosi al decreto del 21 aprile imporrebbe una quarantena di 14 giorni agli individui “che abbiano avuto contatti stretti con casi confermati di Covid 19″, mentre la FIGC cercherebbe una scorciatoia, promettendo doppi tamponi e una reclusione di soli 7 giorni.
Tiene banco poi la questione della responsabilità civile e pure penale dei medici e società. nel caso in cui un giocatore si dovesse ammalare. Nei giorni scorsi era stata ventilata l’ipotesi di un’assicurazione promossa della federazione, in grado di coprire l’eventuale responsabilità civile del medico, in caso di riscontrata positività di un giocatore. Lo strumento, per ora vagheggiato però non è stato subito valutato come sufficiente in questi tempi particolari di pandemia da coronavirus: il giocatore rimarrebbe infatti maggiormente esposto e inoltre sarebbe a dir poco complicato individuare con precisione la fonte del contagio, considerate le caratteristiche del virus stesso. Tutto questo dunque sarà tema della riunione di oggi tra CTS e FIGC; non ci resta che attendere sviluppi.