Quando sarà il picco della terza ondata di coronavirus? Per il professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, «probabilmente siamo a ridosso, ma c’è già una decelerazione della crescita dei contagi». A tal proposito, ha confrontato i numeri di ieri con quelli della domenica precedente, evidenziando che c’è stata una crescita di circa 100 casi, mentre nella settimana precedente era stato di 3.500. Dunque, le restrizioni ulteriori introdotte dal governo con il decreto legge per Locatelli serviranno «ulteriormente a raffreddare la curva. Sia in termini di Rt che di incidenza cumulativa rapportata a 100mila abitanti». Per Davide Tosi, ricercatore all’università dell’Insubria ed esperto di big data, in realtà siamo ancora nella seconda ondata, che non è mai finita, ma ha avuto due periodi di recrudescenza, l’ultimo dei quali appunto è arrivato al suo picco, visto che la curva mostra segnali chiari di rallentamento.



«Per quanto riguarda la Lombardia i dati sui contagi ‘normalizzati’ (resi indipendenti dai tamponi effettuati giorno per giorno, ndr) ci dicono che siamo già al picco. Per quanto riguarda il dato nazionale, invece, dovrebbero mancare tre o quattro giorni», ha dichiarato a Il Giorno.

PICCO TERZA ONDATA: LE PREVISIONI DEGLI ESPERTI

Con l’ingresso di gran parte dell’Italia in zona rossa ci sarà un abbassamento della curva. Queste restrizioni saranno utili, per Davide Tosi, per farla scendere in maniera marcata. «Porteranno a una discesa. Lieve, inizialmente. Poi più rapida. Purtroppo per le curve di ospedalizzazioni e decessi si prevedono tempi più lunghi», ha spiegato a Il Giorno. L’allarme ora è sulle terapie intensive. «Avevo calcolato una decina di giorni fa che al 20 marzo avremmo avuto 3.300 persone in Terapia intensiva a livello nazionale (oggi sono 3.028, ndr). A questa data il trend dei ricoveri si dovrebbe invertire. Questo si tradurrà in circa 500 decessi al giorno, che dovremmo raggiungere a fine marzo, con una curva della mortalità che continua a salire. In Lombardia, sempre al 20 marzo, avremo fra le 750 e le 760 persone in Terapia intensiva e 7.400 ospedalizzazioni. Questo vuol dire che a fine mese dovremmo toccare i 150 decessi al giorno».



Carlo La Vecchia, epidemiologo e docente di Statistica medica all’università Statale di Milano al Corriere della Sera ha annunciato che delle 8 regioni in zona rossa 7 sono vicine al picco, previsto tra una settimana o poco più, più indietro la Puglia. Dalla sua analisi emerge che nei prossimi giorni i contagi in Italia continueranno a crescere, con probabili picchi di 35-40 mila casi intorno al 20 marzo.

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