Da quando si possono accendere i caloriferi? Siamo al 16 ottobre e la domanda sorge spontanea, alla luce anche delle temperature tipicamente autunnali di questi giorni. La risposta è semplice, e varia a seconda della zona dell’Italia in cui viviate. Al nord, come è logico che sia, i caloriferi si possono azionare prima, mentre al sud, dove il clima rimane decisamente gradevole e mite fin quasi a ridosso dell’inverno, l’accensione dei termosifoni viene ritardata. Salvo le deroghe degli scorsi giorni che hanno permesso ad alcune città del nord Italia, ed in particolare della Lombardia, di accendere già i riscaldamenti, la regola base per le regioni del nord è di fissare la data di accensione al 15 ottobre. A regolamentare questo funzionamento è la legge 10-1991, che stabilisce appunto le varie date, fino ad arrivare al 1 dicembre per alcune zone del sud. A riguardo esiste una tabella che divide lo stivale in sei diverse zone, A, B, C, D, E ed F, che stabilisce nel dettaglio giorni di accensione e spegnimento e durata del riscaldamento. Si parte dalla Zona A, dove i caloriferi possono entrare in funzione dal primo dicembre fino al 15 marzo per 6 ore al giorno (Comuni di Lampedusa e Linosa; Porto Empedocle).



QUANDO SI ACCENDONO I CALORIFERI? NELLA ZONA F NESSUNA LIMITAZIONE

Nella zona climatica B, invece, i caloriferi possono essere accesi sempre dal primo dicembre ma fino al 31 marzo e per 8 ore al giorno. Nel dettaglio vengono coinvolti i comuni e le province di Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo;, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani (Sicilia e Calabria). Nella zona C i termosifoni entreranno in azione dal 15 novembre fino al 31 marzo, e fino ad un massimo di 10 ore giornaliere. Questa zona riguarda la provincia di Imperia, Bari, Benevento, Cagliari, ma anche Latina, Brindisi, Caserta;, Catanzaro, Cosenza, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e infine Taranto. La Zona D verrà invece “riscaldata” nel periodo 1 novembre 15 aprile fino a 12 ore al giorno, ed è una zona che riguarda in particolare la Liguria, la riviera adriatica, la Toscana e il Lazio (Genova; La Spezia; Savona; Forlì; Ancona; Ascoli Piceno; Firenze; Grosseto; Livorno; Lucca; Macerata; Massa C.; Pesaro; Pisa; Pistoia; Prato; Roma; Siena; Terni; Viterbo; Avellino; Caltanissetta; Chieti; Foggia; Isernia; Matera; Nuoro; Pescara; Teramo; Vibo Valentia). La Zona E è quella più consistente e permette l’accensione dal 15 ottobre al 15 aprile per 14 ore al giorno, e comprende tutte le regioni del nord, fino ad arrivare ad alcune cittadine dell’Emilia, della Toscana e dell’Abruzzo (province di Alessandria; Aosta; Asti; Bergamo; Biella; Brescia; Como; Cremona; Lecco; Lodi; Milano; Novara; Padova; Pavia; Sondrio; Torino; Varese; Verbania; Vercelli; Bologna; Bolzano; Ferrara; Gorizia; Modena; Parma; Piacenza; Pordenone; Ravenna; Reggio Emilia; Rimini; Rovigo; Treviso; Trieste; Udine; Venezia; Verona; Vicenza; Arezzo; Perugia; Frosinone; Rieti; Campobasso; Enna; L’Aquila e Potenza). Infine la Zona F che è quella dell’arco alpino dove non si sono alcune limitazioni.

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