Nel corso del 2024 abbiamo goduto di una Pasqua piuttosto anticipata rispetto alla media delle ultime celebrazioni, ma la stessa congiunzione astrale si ripeterà anche il prossimo anno, ovvero nel 2025? Tra voi lettori, nel mini bilancio che si fa in questi giorni di festa, con la pancia piena dopo i pranzi sontuosi ed abbondanti, magari nell’attesa che giunga quel classico sonno da sazietà, qualcuno potrebbe star vagando con la mente, pensando già al prossimo anno.



Sfortunatamente (o fortunatamente, dipende dai punti di vista), nel 2025 la Pasqua non cadrà più tanto presto come quest’anno, ed anzi recupererà anche tutti i giorni di anticipo tardando di quasi un mese rispetto al 2024. Non a caso l’ultima celebrazione è stata definita con l’etichetta di ‘bassa‘, associata proprio alla cadenza anticipata, mentre esistono anche le pasque ‘medie‘ e, come nel caso del prossimo anno, quelle ‘alte‘; rispettivamente associate a fine marzo/inizio aprile (tra il 22 e il 2), ad inizio aprile (tra il 3 e il 13) e a fine mese (tra il 14 e il 25).



Perché la data di Pasqua varia tutti gli anni: il calcolo tra Equinozio di primavera e plenilunio

Ma dopo tutto questo giro di parole, dunque, quando si celebrerà la Pasqua 2025? La data fissata dal calendario ecclesiastico sarà quella di domenica 20 aprile, come si diceva poco più indietro con ben 20 giorni di ritardo rispetto al 31 marzo del 2024. Il calendario liturgico pasquale seguirà la stessa logica, con l’apertura della Quaresima fissata per il 5 marzo (ovvero il Martedì delle ceneri) e la chiusura, in occasione della Domenica delle Palme, che sarà il 13 aprile. Ne consegue che il 14 dello stesso mese si aprirà la Settimana santa, che ricorderà la Passione di Cristo, fino al culmine della crocefissione e al compimento del mistero della Resurrezione.



Con buona pace di chi sperava (soprattutto gli studenti) anche per il 2025 in una pausa anticipata che intervallasse il lungo periodo tra il Natale e il 25 aprile, la Pasqua il prossimo anno cadrà quasi a cavallo della Liberazione, dopo ben 4 mesi dalla fine delle vacanze natalizie. Da cosa dipendono tutte queste variazioni? È presto detto ed, anzi, moltissimi (se non tutti) fedeli sapranno già la risposta, ma per i curiosi dobbiamo fare un passo indietro. La celebrazione della Pasqua, infatti, per decreto del Concilio vaticano dovrebbe cadere ogni anno circa un mese dopo l’equinozio di primavera, dal quale occorre attendere la prima Luna piena che determinerà la domenica pasquale. L’equinozio, però, com’è ben noto varia di anno in anno (nell’arco di tre giorni tra il 20 e il 22 marzo) ed ovviamente anche il ciclo lunare non è fisso e sono proprio questi due aspetti a rendere così tanto variabile il periodo pasquale, distribuito potenzialmente su un mese intero, tre il 22 marzo e il 25 aprile.