Sarà il 24 gennaio alle ore 15 la data delle Elezioni per il nuovo Presidente della Repubblica: il Presidente della Camera Roberto Fico ha inviato la lettera di convocazione alle Regioni affinché scelgano i delegati che completeranno i 1008 grandi Elettori (1007 attuali più il vincitore delle Elezioni Suppletive a Roma del prossimo 16 gennaio, posto vacante del sindaco Roberto Gualtieri).



La data indicata nella lettera è stata poi diramata oggi con una nota ufficiale di Montecitorio: per legge, le Camere devono indicare la data di convocazione per il Parlamento congiunto 30 giorni prima della scadenza del mandato Presidenziale. Per Sergio Mattarella sarà il 3 febbraio la data-limite per la scadenza dei suoi 7 anni alla guida del Quirinale: i Presidenti Fico e Casellati informano così tutti i parlamentari che dal 24 gennaio, alle ore 15, si potrà cominciare con la prima chiama in seduta comune per eleggere il nuovo Capo dello Stato.



ELEZIONI QUIRINALE, RESTA IL CAOS COVID

Come da regolamento, le prime tre chiame hanno bisogno per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica la maggioranza dei due terzi dell’Assemblea: per questo 2022, il numero da ottenere è di 671 voti. Dal quarto scrutinio il quorum si abbassa: per essere eletti basterà la maggioranza assoluta dei componenti dell’Assemblea, pari a 505 voti: non vi è una prassi certa sulla cadenza delle votazioni, la seduta comune infatti è considerata un’unica seduta anche se si sviluppa in più giorni. Come da consuetudine voteranno prima tutti i senatori, poi i deputati, poi gli altri delegati regionali: «La “chiama” dei grandi elettori sarà ripetuta due volte. Ognuno, per assicurare la segretezza del voto, entrerà nelle cabine poste sotto il banco della presidenza e scriverà il nome del candidato che intende votare nella scheda che gli viene consegnata dal commesso e che e’ timbrata e firmata dal segretario generale di Montecitorio», ricorda l’ANSA. Il problema che potrebbe sorgere all’orizzonte si chiama però, inevitabilmente, Covid-19: ad oggi vi sono almeno 40 parlamentari positivi ma si teme una crescita nei numeri entro il 24 gennaio. I questori della Montecitorio si riuniranno con il Presidente Fico da domani per discutere delle misure allo studio per evitare o comunque minimizzare il rischio di contagi. Da fonti autorevoli in Parlamento ci viene di fatto escluso il voto a distanza ma anche la proposta del senatore e giurista Ceccanti – voto in ogni Camera di appartenenza – sembrerebbe esclusa. Resta in campo, spiega “La Repubblica”, l’ipotesi del voto su fasce orarie e in ordine alfabetico: minimi i rischi di contagio ma extralarge la tempistica per arrivare anche solo ad effettuare una votazione completa. Gregorio Fontana (uno dei questori con Francesco D’Uva e Edmondo Cirielli) ha spiegato all’ANSA che la “chiama” «consente di prevedere ingressi contingentati. In aula inoltre dovrebbero sostare non più di 200 Grandi elettori».

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