Sono state confermate nelle scorse ore dalla Corte Costituzionale, le misure di restrizione anti covid riguardanti l’isolamento in caso di positività al virus, la cosiddetta quarantena. Come sottolinea l’edizione online del Corriere della Sera, la quarantena per i positivi e i contatti stretti non cambierà rispetto alla situazione attuale. La Consulta sottolinea infatti che «la quarantena obbligatoria e le relative sanzioni penali, così come regolate dalle disposizioni impugnate, incidono sulla sola libertà di circolazione. Non comportano alcuna coercizione fisica, sono disposte in via generale per motivi di sanità e si rivolgono a una indistinta pluralità di persone, accomunate dall’essere positive al virus trasmissibile ad altri per via aerea». Come comportarsi quindi? In caso di positività sarà obbligatorio attendere 7 giorni, o eventualmente 10 per chi non è vaccinato del tutto, o per chi non ha fatto la terza dose, o ancora, chi ha fatto la seconda dose da più di 120 giorni. Viene poi specificato che, una volta giunto il tampone negativo «la trasmissione, con modalità anche elettroniche, al dipartimento di prevenzione territorialmente competente del referto, con esito negativo, determina la cessazione del regime dell’isolamento».
Ricapitolando, ecco le regole: «Per i non vaccinati o i vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da più di 120 giorni e per i guariti da più di 120 giorni l’isolamento dura 10 giorni con un test antigenico o molecolare negativo alla fine del periodo», mentre per i vaccinati con tripla dose o che hanno completato il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni o che sono guariti da meno di 120 giorni, «l’isolamento dura 7 giorni con un test antigenico o molecolare negativo alla fine del periodo».
QUARANTENA COVID, COSA SUCCEDE PER I CONTATTI STRETTI E I CONVIVENTI
Inoltre viene specificato che, nel caso in cui si è sintomatici «il test finale dovrà essere eseguito dopo tre giorni dalla scomparsa dei sintomi. In caso di esito positivo del primo tampone di guarigione, può essere prenotato un ulteriore tampone a distanza di 7 giorni». La Consulta sottolinea infine che si può uscire dalla quarantena covid anche senza tampone ma solo dopo 21 giorni e solo se nell’ultima settimana non sono comparsi sintomi.
Per quanto riguarda i contatti stretti così come i conviventi «è applicato il regime dell’autosorveglianza, consistente nell’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2, al chiuso o in presenza di assembramenti fino al decimo giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto» e si deve «effettuare un test antigenico rapido o molecolare alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto».