Tra Decreti Covid, ordinanze del Ministero e “Super Green Pass” le regole sulla pandemia da coronavirus cambiano di continuo e per molti italiani districarsi tra le varie norme che incidono (e non poco) nella vita di tutti giorni, è tutt’altro che semplice.

In particolare, con il rialzo dei contagi e la potenziale diffusione della contagiosa variante Omicron i concetti di “quarantena”, “isolamento”, “contatto positivo” tornano purtroppo a divenire pane quotidiano per molti italiani, seppure per fortuna con dati sui ricoveri immensamente più bassi rispetto ad un anno fa (grazie all’indubbia protezione data dalla vaccinazione di massa). «Le scelte che stiamo facendo in questi giorni – la proroga dello stato di emergenza e le misure restrittive sui viaggi – sono il tentativo di continuare a tenere un alto livello di sorveglianza, per evitare che i numeri del contagio e le ospedalizzazioni crescano in maniera troppo significativa», ha spiegato il Ministro della Salute Roberto Speranza riferendosi direttamente agli italiani, impauriti da una “narrazione” anche mediatica tornata a spron battuto sul Covid-19. Prendendo spunto da Iss e Ministero della Salute, ecco alcuni punti da fissare per potersi più facilmente districare nelle varie regole in vigore.



CONTATTO, QUARANTENA, SORVEGLIANZA: DI COSA SI TRATTA

In primis, per “quarantena” si definisce per chiunque sia stato esposto (contatto stretto) a un caso Covid, con l’obiettivo di «monitorare i sintomi e assicurare l’identificazione precoce dei casi». Per “contatto stretto” ci si riferisce:

– persona che vive nella stessa casa del caso Covid
– contatto fisico diretto (stretta di mano, abbraccio etc.)
– contatto diretto a distanza minore di 2 metri per almeno 15 minuti in ambiente chiuso senza mascherina
– operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta
– passeggero seduto su aereo-treno entro due posti dal caso Covid



Per “isolamento” si parla invece di separare il più possibile le persone affette da Covid-19 da quelle sane, con l’obiettivo di prevenire la diffusione dell’infezione, durante il periodo di trasmissibilità; infine, concetto diverso è la “sorveglianza attiva”, per cui «un operatore di sanità pubblica provvede a contattare quotidianamente, per avere notizie sulle condizioni di salute, la persona in sorveglianza».

QUANTO DURA (E PER CHI) LA QUARANTENA DA COVID

Il decreto Covid sul “Super Green Pass” e l’ultima ordinanza del Ministro Speranza sulle particolari restrizioni per i viaggi di ritorno dall’estero determinano una struttura ancora leggermente modificata sul fronte quarantena: essa scatta solo in occasione di un contatto stretto con un positivo e dura 7 giorni per i soggetti vaccinati (con ciclo completato da almeno 14 giorni). Chi non è vaccinato invece avrà durata della quarantena di 10 giorni: in entrambi i casi però occorre un test molecolare o antitetico negativo per poter uscire. Altrimenti il periodo massimo di quarantena dura 14 giorni: in caso di contatto stretto con un positivo al Covid non scatta la quarantena solo per il personale sanitario (per il quale però è richiesta solo la sorveglianza attiva). Per i contatti invece asintomatici e a basso rischio, se completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni, non dovranno essere sottoposti ad alcuna quarantena: per loro solo le normali regole sanitarie di prevenzione (distanziamento, mascherine etc.).



QUARANTENA E ISOLAMENTO: COSA FARE AL LAVORO

Per chi si dovesse trovare in quarantena e dovesse tornare al lavoro, l’iter del Ministero della Salute prevede: se non sono comparsi sintomi, il rientro è automatico col finire dei termini della quarantena. Se invece si dovessero presentare sintomi durante la quarantena, le autorità di Sanità Pubblica con la sorveglianza sanitaria provvederanno all’esecuzione del tampone: se positivo, bisognerà attendere la guarigione clinica ed eseguire un test molecolare dopo almeno 3 giorni senza sintomi; se negativo, il soggetto potrà tornare al lavoro in presenza. Cosa succede però se l’Asl non dovesse contattare il soggetto durante la quarantena? Come spiega il focus del Quotidiano Nazionale, il consiglio è sempre quello di rivolgersi al proprio medico di medicina generale (MMG) o pediatra di libera scelta (PLS) o alla continuità assistenziale (ex-guardia medica), che potrà fornire indicazioni specifiche su come procedere per contattare l’Asl di riferimento. In alternativa, contattare i numeri verdi attivati da Regioni e Province Autonome (responsabili della sorveglianza sanitaria dei contatti presenti nell’ambito del territorio di competenza).