Dopo le indicazioni dell’Ema, stilato il programma sulla quarta dose di vaccino anti-Covid anche in Italia. Ministero della Salute, Aifa, Iss e Css hanno raggiunto l’intesa sul da farsi: il richiamo è previsto per le persone che abbiano compiuto o superato gli 80 anni, per gli ospiti anziani delle Rsa e per coloro i quali siano inseriti nelle categorie a rischio e con più di 60 anni.
Ministero della Salute, Aifa, Iss e Css hanno diramato una nota comune per indicare le modalità di somministrazione della quarta dose, per la quale verranno utilizzati i vaccini anti-Covid a mRna, ovvero i farmaci di Pfizer e Moderna. Ma non solo: il richiamo non è previsto per coloro che hanno contratto l’infezione dopo la prima vaccinazione di richiamo, ovvero dopo tre dosi.
QUARTA DOSE VACCINO ANTI-COVID: LE LINEE GUIDA
Per quanto concerne i soggetti fragili, il comunicato congiunto sulla quarta dose evidenzia che riguarda «tutti i soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria, per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici e ai soggetti sottoposti a trapianto di organo solido». Per quest’ultima categoria di soggetti, inoltre, la somministrazione della quarta dose deve essere considerata «equivalente a una dose di richiamo, consistendo il ciclo di vaccinazione primaria di tre dosi». Riflettori accesi anche sui soggetti che non hanno ancora ricevuto la terza dose, fondamentale per contrastare i rischi del contagio.
Gli esperti nel corso degli ultimi giorni hanno rappresentato posizioni diverse sul dossier quarta dose e Matteo Bassetti, intervenuto ai microfoni dell’Agi, ha ammesso di preferire una vaccinazione sempre più individualizzata «perché siamo in una fase diversa dell’epidemia da Covid-19 e non tutti gli 80enni sono uguali per condizione clinica, dovrà essere il medico a consigliare». L’infettivologo preferirebbe lasciare la valutazione del caso singolo ai medici e alle società scientifiche, «non agli enti regolatori che hanno una funzione ovviamente diversa».