Andrea Crisanti, direttore della Microbiologia all’Università di Padova, è intervenuto sulle colonne de “Il Fatto Quotidiano” in edicola oggi, martedì 7 giugno 2022, per commentare la situazione pandemica alla luce dell’insorgere della sottovariante Omicron 5, più contagiosa e capace di generare un aumento esponenziale dei contagi Covid-19 in Portogallo. Uno scenario che non sembra preoccupare l’esperto: “C’è questa variante BA.5 che crea un picco di casi, ma è presto per dire se il problema sia reale a partire da piccole oscillazioni – ha esordito –. In Portogallo, a differenza di altri Paesi, tra cui l’Italia, non fanno i test fai-da-te a casa, che sono una fonte incredibile di deviazione nei dati. Il maggior numero di casi potrebbe anche essere apparente”.



Insomma, a giudizio del professor Crisanti l’ondata c’è ed è innegabile, ma “può esaurirsi nel giro di qualche settimana. Abbiamo sempre detto che il rischio è quello di una variante più pericolosa, selezionata sotto la pressione dei vaccini. Non sappiamo se sia questa BA.5. Il problema è sempre lo stesso: le persone più fragili non sono adeguatamente protette”.



CRISANTI E I VACCINI: “SERVIRÀ UN RICHIAMO PER TUTTI IN AUTUNNO”

Nel prosieguo dell’intervista rilasciata a “Il Fatto Quotidiano”, Andrea Crisanti ha tenuto a sottolineare che non sarà possibile uscire definitivamente dalla pandemia di Covid-19 senza un vaccino con una durata più lunga rispetto a quella offerta dai preparati attualmente disponibili. Ecco perché, in autunno, bisogna “rivaccinare tutti, non c’è alternativa. Ho sempre detto che il vaccino AstraZeneca non aveva niente di sbagliato, cioè aveva le stesse problematiche di quelli a mRna. Questi sono i vaccini che abbiamo. Siamo ancora nella norma, o almeno in una situazione tollerabile. Il vero problema è la scarsa durata del vaccino nel tempo, non gli effetti collaterali, che però si moltiplicano quando un vaccino devi darlo tre, quattro, cinque volte”.



Secondo Crisanti si rivelerà fondamentale rivaccinare anche i giovani over 18 per limitare la trasmissione: “Se il vaccino dura quattro mesi, poi saremo fuori dall’inverno. Oggi il virus sta circolando molto, secondo me in Italia siamo sulle 200mila infezioni al giorno e questo aumenta il numero delle persone protette in vista dell’autunno”.