La quarta dose di vaccino anti-Covid sarà effettuata con il vaccino bivalente e potrebbe essere già disponibile a settembre: è questa la dichiarazione rilasciata ai microfoni del “Corriere della Sera” da Dan Staner, vicepresidente di Moderna e responsabile per l’area di Europa, Svizzera, Medio Oriente e Africa. Come ha spiegato l’intervistato, l’azienda farmaceutica statunitense l’8 giugno ha pubblicato i dati di un trial condotto su 814 volontari utilizzando un nuovo booster che unisce il vaccino originale prodotto contro il Covid ad uno mirato contro Omicron: “Stiamo sottoponendo dati e analisi preliminari alle autorità di regolamentazione con la speranza di ottenere l’approvazione entro l’estate”.



Staner ha poi asserito che, a quel punto, “nel giro di un paio di mesi il vaccino bivalente potrebbe essere disponibile. Per quanto riguarda la produzione, ovviamente ci stiamo portando avanti. Uno dei vantaggi della tecnologia mRNA è che si ha la possibilità di usare lo stesso impianto per produrre il vaccino originale, il nuovo vaccino o un futuro vaccino. I macchinari, la tecnologia e le attrezzature sono le stesse. Questo consente di adeguare rapidamente la produzione, una volta che la domanda dell’attuale vaccino dovesse diminuire e dovesse iniziare a crescere quella per il bivalente”.



VACCINO BIVALENTE: QUALI TEMPISTICHE PER L’ITALIA?

Ancora sul “Corriere della Sera”, il vicepresidente di Moderna ha evidenziato che l’Italia potrebbe ricevere le dosi del nuovo vaccino già a settembre, se le autorità lo approveranno entro l’estate e “sono in corso delle discussioni con il governo italiano in vista di una crescita della presenza di Moderna nel vostro Paese. Proprio la scorsa settimana abbiamo avuto un incontro proficuo con alcuni ministri e stiamo esplorando possibili future partnership, che potrebbero anche andare oltre l’aspetto commerciale. Ne abbiamo discusso sia con il ministro dell’Industria che con il ministro della Salute e altri rappresentanti del governo. Per ora il confronto è sui principi e sui possibili benefici per l’Italia e per Moderna. Stiamo cercando di trovare una base comune di partenza”.



Il vaccino bivalente, è d’uopo precisarlo, è ancora in fase sperimentale e la domanda vien da sé: una futura crescita della produzione potrà generare un impatto sui prezzi? “Non intendiamo in alcun modo rendere più costoso questo nuovo vaccino – ha detto Dan Staner –. Se verrà approvato, il vaccino bivalente avrà lo stesso prezzo che abbiamo negoziato con gli Stati membri dell’Ue e la Commissione europea per il vaccino originale, secondo le quantità concordate”.