Il mondo scientifico sta discutendo in questi giorni se introdurre o meno la quarta dose di vaccino covid, o meglio, se estendere la stessa. Al momento la quarta dose è consigliata solamente alle persone fragili, immunocompromessi, malati oncologici e via discorrendo, ma si starebbe pensando di allargare almeno agli anziani. A riguardo hanno espresso il loro parere due voci autorevoli da quando è scoppiata la pandemia, leggasi Walter Ricciardi e Maria Rita Gismondo. Il consulente del ministero della salute, parlando con l’AdnKronos ha spiegato: “Alla luce dell’esperienza inglese e israeliana è auspicabile l’estensione della quarta dose di vaccino anti Covid, oltre agli immunodepressi, anche ai fragili per età, gli over 75, in particolare, a quelli residenti nelle Rsa”.
E ancora: “Abbiamo numeri molto importanti dall’esperienza israeliana e inglese che indicano che si tratta di una misura di sanità pubblica opportuna per evitare che la diminuzione della protezione anticorpale comprometta la capacità di risposta dei soggetti fragili dal punto di vista anagrafico. Tra l’altro sappiamo che gli italiani sono più longevi ma anche più fragili rispetto agli altri Paesi, soprattutto le donne. E questa è una delle motivazioni per cui abbiamo un’elevata mortalità rispetto agli altri e per cui ritengo ancora più importante l’ulteriore dose vaccinale”. Su un’eventuale allargamento a tutti invece Ricciardi taglia corto: “bisogna aspettare”.
QUARTA DOSE DI VACCINO, GISMONDO: “SE CI SONO PERSONE CHE NON HANNO REAGITO ALLA TERZA…”
Più prudente invece Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, secondo cui: “Somministrare una quarta dose così come è stato descritto in letteratura può essere controproducente perché sembra che il sistema immunitario possa risultare addirittura inibito nella sua capacità di reagire”.
Secondo la Gismondo sarebbe fondamentale effettuare prima dei test: “Ma anche se non ci fosse questo pericolo, attraverso test ad hoc dobbiamo capire a chi somministrare questa eventuale nuova dose. Perché se ci sono persone che non hanno reagito alla terza, non lo faranno certo con la quarta”. Quindi la Gismondo, sempre intervistata dall’Adnkronos, ha specificato: “Se ci sono degli anziani o dei fragili che non hanno prodotto anticorpi, nei quali cioè il vaccino non ha suscitato la giusta immunostimolazione, è inutile somministrare loro altri vaccini. Saranno essenziali dei test sierologici – sostiene l’esperta – per capire bene lo stato immunitario di queste persone”.