Israele valuterà durante la settimana in corso se sarà il caso o meno di somministrare un’ulteriore quarta dose di vaccino anti covid ai propri cittadini. Come riferisce l’Agi attraverso il proprio sito, nei prossimi giorni si terrà la riunione del Comitato consultivo sui vaccini del ministero della Salute, per stabilire appunto il da farsi. Nel caso in cui il provvedimento venisse assunto, Israele diverrebbe la prima nazione ad ‘ufficializzare’ il secondo richiamo del vaccino di Pfizer e BioNTech dopo la terza dose. In questo caso, però, non si tratterebbe di un booster generalizzato, rivolto a tutti, bensì solamente alle persone ad alto rischio coronavirus per via del loro sistema immunitario compromesso, e in generale ai più fragili e agli anziani.
Sempre stando a quanto specifica l’Agi, nei prossimi giorni il Comitato consultivo sui vaccini discuterà anche dell’ampliamento della campagna vaccinale di massa per quanto riguarda i bambini nella fascia di età fra i 5 e gli 11 anni e la riunione giunge alla luce del fatto che in Israele sono stati segnalati altri quattro casi di variante Omicron, l’ultima modifica del ceppo originario del covid proveniente dal Sud Africa, per un totale di undici contagiati di questo tipo emersi negli ultimi giorni.
QUARTA DOSE VACCINO ANTI COVID, IN ISRAELE RIUNIONE DEL COMITATO VACCINI: E IN ITALIA?
E in Italia cosa succederà in merito alla quarta dose? I vari addetti ai lavori ne stanno parlando negli ultimi giorni, e proprio nella giornata di ieri è uscito allo scoperto il professor Fabrizio Pregliasco, direttore Anpas e direttore Sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi, secondo cui “la terza sarà quella universale per tutti, poi la quarta servirà solo per chi ha la necessità, per i più fragili”.
La buona notizia è che nel nostro Paese il nuovo super green pass ha spinto le vaccinazioni: “Nelle ultime due settimane abbiamo praticamente ottenuto circa 390mila nuovi vaccinati. Questo direttamente o indirettamente dimostra che il famoso zoccolo duro di non vaccinati ha ancora margine per essere scalfito”, le parole di Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, parlando ieri alla trasmissione “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus.